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Pubblicato il 28/03/2013 07:07

Bracconaggio, il parco nazionale d'Abruzzo chiede più controlli

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 Si e' parlato, nei giorni scorsi, di Parco nazionale di Abruzzo Lazio e Molise assediato e invaso da veleni e bracconaggio. Purtroppo per il Parco, l'assedio e' reale - fa sapere una nota del presidente Giuseppe Rossi - e gli elementi e gli indizi fin qui raccolti, che saranno sottoposti all'attenzione della Magistratura competente, portano a ritenere che esso possa essere opera di elementi senza scrupoli, che non sopportano le norme e i regolamenti vigenti e che contestano la realta' del Parco, oggi recuperata a un ruolo di presidio e di regolarita' amministrativa e tecnico-scientifica. Purtroppo, a fare le spese dell'insensata 'strategia' contro il Parco e' la fauna protetta.

Anche se non e' semplice, il Servizio di Sorveglianza del Parco e il CTA del Corpo Forestale, che operano in piena sintonia, stanno producendo ogni sforzo necessario per assicurare alla giustizia i responsabili di queste brutali azioni ai danni della fauna protetta, e migliorare sempre piu' il controllo del territorio. Purtroppo l'area da sorvegliare ha una superficie tale da rendere praticamente impossibile una presenza continua tale da coprire giornalmente ogni zona. Per questo motivo, l'Ente ha chiesto alle Prefetture, alle Procure della Repubblica ed ai Comandi provinciali del Corpo Forestale dello Stato e dei Carabinieri, di sostenere le attivita' di controllo del territorio e di assumere ogni opportuno provvedimento e/o contributo, anche in ordine alla eventuale possibile dislocazione di personale nei territori in esame, al fine di prevenire ulteriori e piu' gravi conseguenze per la preziosa fauna protetta del Parco.

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