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Pubblicato il 06/12/2014 18:06

Potrebbe produrre cartone la nuova Burgo ad Avezzano

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 Potrebbe produrre cartone la nuova Burgo. In un incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico per definire il futuro della cartiera di Avezzano, il direttore finanziario della Burgo Chimenti ha presentato alcune dichiarazioni di interesse di aziende, italiane e straniere, disposte a subentrare interamente o parzialmente alla Burgo, con un impegno di spesa variabile da 5 a 25 milioni di euro. Lo ha reso noto il Comune di Avezzano. "Le 'lettere di confidenzialita'' (l'accordo preliminare che consente la visita in azienda e la valutazione del sito produttivo per l'elaborazione del piano di sviluppo industriale) sottoscritte con questi possibili acquirenti - si legge tra l'altro in una nota dell'amministrazione comunale - prevedono in alcuni casi il mantenimento da parte della Burgo di una parte seppur minima di azioni. La Burgo ci terrebbe, infatti, a mantenere una quota del 15-20% per poter acquisire esperienza nella nuova produzione di cartone che sta avendo un momento di crescita economica, dato il fabbisogno superiore alla produzione attuale italiana, con un conseguente grande spiraglio di sviluppo produttivo". "Si stima che il sito di Avezzano, con il macchinario di 5,5 metri, possa arrivare a produrre fino a 200.000 tonnellate di cartone l'anno, che rappresenterebbe una percentuale elevata rispetto all'intero mercato italiano. L'azienda ha confermato il raggiungimento dei 75 dipendenti previsti in mobilita' volontaria". "Un incontro positivo" ha commentato il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, che ha aggiunto di essere determinato a volere "un'azienda in grado di assicurare un futuro stabile ai dipendenti, capace di mantenere il livello occupazionale del sito produttivo e di sostituire anche i dipendenti che andranno in pensione" ed ha raccomandato "celerita' nelle procedure per evitare il deterioramento delle strutture e delle attrezzature ormai ferme da mesi". Il vice presidente della regione Abruzzo, Giovanni Lolli, ha manifestato "la disponibilita' della Regione a finanziare il 50% della ricerca e il 50% dei costi energetici, attraverso i fondi europei ed ha presentato l'opportunita' di un contratto di Sviluppo sul territorio". Il rappresentante del Mise Castano ha esortato i delegati della proprieta' a tornare al prossimo incontro, previsto a fine gennaio, con 2 o massimo 3 ipotesi concrete e un piano industriale da poter valutare, giungendo entro l'estate al riavvio del sito.

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