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Pubblicato il 04/10/2016 16:04

Santa Croce, riconsegnate le sorgenti alla Regione Abruzzo

La societa' Santa Croce Spa ha riconsegnato ieri alla Regione Abruzzo le sorgenti Sponga di Canistro, a 850 metri di quota, da dove sgorga l'acqua che imbottigliata nello stabilimento di Canistro diventa un marchio nazionale. Ora la Regione potra' sbloccare il bando per affidare la nuova concessione, mentre la societa' continua a produrre grazie alle scorte di magazzino, fino ad esaurimento. La societa' Santa Croce Spa ha confermato le procedure di mobilita' per i 75 dipendenti, 55 dei quali in cassa integrazione e una ventina in attivita' a rotazione. Il passaggio di consegne e' stato caratterizzato dall'ennesimo scontro tra le parti, in particolare tra il patron dell'azienda, l'imprenditore molisano Camillo Colella e la dirigente della Regione Iris Flacco, presenti insieme all'assessore del Comune di Canistro Ugo Buffone, e ai tecnici della Regione, i legali di Colella, polizia e carabinieri. Flacco e' giunta con oltre un'ora di ritardo perche' si era recata prima allo stabilimento con l'intenzione di leggere i contatori ubicati al suo interno, ma Colella coi suoi avvocati hanno negato l'accesso.

"Siamo stati sempre disponibili - ha detto Colella - alla riconsegna alla Regione Abruzzo della sorgente, ma non certo dello stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua che insieme al marchio sono di nostra proprieta'. La regione aveva confuso tra beni demaniali e le nostre proprieta'. La dirigente non aveva diritto ad entrare nel nostro stabilimento, dove e' situato un contatore privato. L'importante e' che la Regione abbia trovato la sorgente pulita, recintata e conforme agli obblighi di legge".

La dirigente regionale ha invece ribadito la sua posizione e quella dell'ente: "Tutte le concessioni devono essere dotate di impianto di misurazione di emungimento dell'acqua di portata e di utilizzo. La legge dice che va ubicato vicino dove viene presa l'acqua, o in posto comodo, prima ovviamente dell'utilizzo. L'azienda l'ha messo dentro lo stabilimento, il misuratore e' quello, non ce ne sono altri, e noi abbiamo l'obbligo di verificare". Diversita' di vedute anche tra l'assessore Buffone e Colella che hanno animatamente discusso sulle sorti dell'industria dell'acqua minerale a Canistro. Buffone si e' detto certo che "con un'altra politica industriale si puo' tornare a ben diversi livelli di occupazione", ovvero ai 120 addetti della gestione precedente di Colella, rispetto ai 75 attuali. Colella ha ribattuto ironicamente di augurarselo, "ma nella realta' chi dice queste cose crea solo dannose illusioni". Tra le parti e' in atto un fitto contenzioso. La Regione ha revocato la concessione alla societa' e non concesso proroghe a causa di un documento unico di regolarita' contributiva (Durc) che non sarebbe stato regolare. Tutti rilievi rigettati dall'azienda. Mentre la Santa Croce ha accusato la Regione di "atteggiamento vessatorio" e minaccia richieste di risarcimento milionari.

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