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Pubblicato il 14/07/2016 10:10

Cementificazione, in 25 anni addio a un quarto dei campi

L'ultima generazione e' responsabile della perdita in Italia di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell'abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione dell'Assemblea dell'Associazione bonifiche italiane (Anbi) nel commentare lo studio dell'Ispra che stima in 55 mila euro all'anno i costi occulti per ogni ettaro di terreno consumato riconoscendo cosi implicitamente il valore ecosistemico dell'agricoltura in termini produzione, stoccaggio del carbonio, protezione dell'erosione, prevenzione danni. Sono saliti a 7145 i comuni italiani, ovvero l'88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Le regioni con il 100% dei Comuni a rischio idrogeologico sono sette: Valle d'Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. A queste si aggiungono Calabria, provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia con una percentuale di comuni interessati maggiore del 90%. "Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l'Italia - conclude la Coldiretti - deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilita' di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell'attivita' agricola".

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