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Pubblicato il 07/08/2012 10:10

La siccità fa schizzare in alto i prezzi

La crisi contagia l'alimentare con il caldo e la siccita' che tagliano i raccolti mondiali e provocano aumenti superiori al 30 per cento per i prezzi del grano destinato a produrre il pane e per le quotazioni di soia e mais necessari a nutrire gli animali per produrre latte e carne, dall'inizio dell'anno. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle quotazioni al Chicago Board of Trade, punto di riferimento o del mercato a livello internazionale, dove il grano oscilla attorno ai 9 dollari per bushel, il mais a 9 dollari per bushel e la soia a 16 dollari per bushel, per consegne a settembre

Una situazione che - sottolinea la Coldiretti - ostacola la ripresa del Pil anche in Italia che e' dipendente dall'estero per quasi un terzo delle materie prime agricole che consuma, come evidenziato dall'Istat. L'andamento dei prezzi delle materie prime agricole sta provocando - sostiene la Coldiretti - effetti sui mercati internazionali dove con i rincari si prospetta una ripresa dell'inflazione ma e' allarme anche per il commercio internazionale con il rischio di mancata consegna delle forniture con effetti drammatici - precisa la Coldiretti - sul piano della disponibilita' di cibo nei paesi poveri e della sicurezza sociale in paesi come la Libia o l'Egitto che sono forti importatori di grano e si teme il ritorno della guerra del pane. L'aumento dei prezzi e' giustificato sul piano congiunturale - continua la Coldiretti - dal clima che ha colpito con il caldo e la siccita' la "Corn Belt" nel Midwest degli Stati Uniti ma un calo dei raccolti e' previsto anche in Russia nella zona del mar nero per le alluvioni ed in Ucraina.

In Italia si contano perdite per mezzo miliardo di euro con il caldo e la siccita' che hanno gia' tagliato i raccolti, facendo registrare cali che a livello nazionale vanno dal -20 per cento per il pomodoro al 30 per cento per il mais fino al 40 per cento per la soia ma forti riduzioni sono previste per la barbabietola da zucchero con quasi il dimezzamento della produzione nelle regioni del Nord e per il girasole (-20 per cento). La siccita' che ha colpito gli Usa secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, e' la peggiore dal 1956 in termine di aree colpite e secondo i dati del governo i raccolti di grano in ''buona o eccellente'' qualita' sono appena il 31 per cento mentre per la soia sono il 34 per cento. In realta' a pesare sono anche i cambiamenti strutturali come ha evidenziano - precisa la Coldiretti - l'ultimo rapporto Ocse-Fao secondo il quale la produzione agricola deve crescere del 60 per cento nei prossimi 40 anni per far fronte all'aumento della domanda della maggiore popolazione mondiale, alla richiesta di biocarburanti e alla crescita dei redditi in paesi come la Cina che spinge al maggiore consumo di carne e, quindi, di mangime per gli allevamenti

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