gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » GEO ECONOMY » LA SICCITà METTE A RISCHIO IL MAIS
Pubblicato il 05/07/2012 06:06

La siccità mette a rischio il mais

Il grande caldo e' stato accompagnato dalla caduta del 70 per cento di pioggia in meno rispetto alla media, il che ha provocato una preoccupante siccita' nelle campagne in molte aree del Paese. Coldiretti, nell'evidenziare l'anomalia, classifica il mese di giugno al quarto posto tra i piu' secchi degli ultimi due secoli secondo le rilevazioni Isac-Cnr. L'intera primavera e' stata piuttosto siccitosa -sottolinea la Coldiretti- con il 6 per cento di precipitazioni in meno, rispetto alla media del periodo di riferimento 1970-2000 anche se il livello dei laghi al Nord e' ancora nella media, ma nel centro Italia e nelle regioni settentrionali ci sono situazioni preoccupanti.

Soprattutto nel Nord-Est - precisa la Coldiretti - e' allarme per le scarse precipitazioni registrate nei mesi scorsi che hanno impedito l'accumulo di riserve idriche a monte. Il risultato e' che nelle campagne le piante soffrono per la mancanza di acqua e il grande caldo. Sopra i 30 gradi - rileva l'organiozzazione agircola - vanno in stress anche le piante di pomodoro che non riescono piu' a lavorare e si fermano, nonostante l'irrigazione che non riesce a sopperire neanche al fabbisogno idrico delle coltivazioni di granoturco che al nord hanno cominciato ad appassire. Le coltivazioni - osserva ancora la Coldiretti - in questa fase stagionale si trovano in un momento critico di sviluppo e hanno bisogno dell'acqua per completare il ciclo produttivo. Infatti la perdita di acqua delle piante e del terreno, la cosiddetta evapotraspirazione, con le temperature bollenti di questi giorni ha raggiunto livelli che - conclude la Coldiretti - si registrano normalmente a fine luglio/agosto.

In molte regioni, come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, le risorse idriche non sono sufficienti a coprire il fabbisogno d'acqua e le campagne sono le prime a subire gli effetti disastrosi di questo caldo torrido. Soprattutto il mais. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Il problema e' che le coltivazioni in campo aperto sono gia' state messe a dura prova nei mesi scorsi, segnati da scarse piogge primaverili che non hanno neppure consentito l'accumulo di risorse idriche.

© Riproduzione riservata

Condividi:



Utenti connessi: 2