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Pubblicato il 18/09/2012 23:11

Abbateggio, archeologia immersa nella natura

Dall’autostrada Pescara-Roma si esce al casello Alanno - Scafa prendendo per Caramanico. Attraversato l’abitato di S.Valentino, dopo pochi chilometri, un po’ prima di Caramanico, si piega a sinistra per Abbateggio. Per capire l’origine del nome bisogna risalire al XII secolo, nel Chronicon Casauriensis al tempo dell’invasione dei normanni che parlavano l’antico francese, “ Abbatejum” significava bosco abbattuto di recente. L’attuale abitato è strettamente collegato alla Fondazione del Monastero di San Clemente a Casauria e, dopo l’avvicendamento di vari feudatari, il borgo diventa possedimento di Margherita d’Austria, figlia naturale dell’imperatore Carlo V e moglie di Ottavio Farnese. All’estinguersi della casata farnesiana, Abbateggio passa sotto il dominio del Regno di Napoli.

Fu coinvolta nel fenomeno del brigantaggio contro i Francesi e poi in quello postunitario. Come comune indipendente venne soppresso nel 1929 per essere ricostituito nel 1947. Il paese, immerso nel verde della Maiella, è una manciata di casette in pietra bianca locale attraversate da suggestive stradine e scalette, ma il suo patrimonio importante è costituito dai vari siti archeologici disseminati nel territorio circostante, caratterizzato a livello paesaggistico dalle tipiche costruzioni di pietra a secco, le capanne a tholos. Queste sono costruzioni agropastorali la cui forma ricorda i trulli pugliesi e i nuraghi sardi; uno studio di Edoardo Micati ne ha censite circa 500 su tutta la Maiella. Un complesso molto interessante è proprio nel sito archeologico della Valle Giumentina: l’edificio principale del gruppo è sicuramente il più alto della Maiella ed è l’unico a due piani. Questo importante sito rappre-senta una delle principali testimonianze del Paleolitico inferiore e medio in Abruzzo. Di non minore interesse è il sito archeologico della contrada Sant’Agata dove è stato riscoperto l’altare votivo a cui le donne si recavano per propiziarsi la fecondità e l’abbondanza di latte. Al bivio di Col di Gotte alcuni primi saggi nella zona hanno rivelato la presenza di un ampio complesso risalente al II-I secolo a.C.

Ad Abbateggio inoltre si produce un eccellente farro e d’estate fervono le attività culturali, a cominciare dal Premio Nazionale letterario Parco Maiella.

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