Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, presso il Teatro Marrucino, ha partecipato alla cerimonia istituzionale coordinata dalla prefettura di Chieti per il "Giorno della Memoria", in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. "Il Giorno della Memoria e' il ricordo della discesa negli abissi dell'umanita'. Senza se e senza ma non potremo mai accettare quanto avvenuto, quanto compiuto attraverso la barbarie della Shoa - ha dichiarato Di Primio nel corso del suo saluto -. Coloro che aprirono i cancelli di Auschwitz stentarono a credere quanto gli si era paventato davanti agli occhi. Nemmeno noi che abbiamo visto ci volevamo credere, raccontava il soldato russo Yakov Vincenko, ho sperato per anni di riuscire a dimenticare, poi ho capito che sarebbe stato da complice, da colpevole. Cosi' adesso ricordo, anche se non sono riuscito ancora a comprendere. Quello che possiamo fare noi tutti - ha quindi ribadito il sindaco - e' ricordare e convincerci che mai piu' possa ripetersi qualcosa di simile. La dignita' dell'uomo risiede nella coscienza collettiva". Al termine della piece teatrale sulla Shoa interpretata dai giovani allievi dei laboratori teatrali del Piccolo Teatro dello Scalo diretti da Giancamillo Marrone, il sindaco Di Primio, alla presenza del prefetto di Chieti, Antonio Corona, delle autorita' civili e militari e delle numerosissime scolaresche, ha assistito alla consegna delle Medaglie d'Onore "concesse ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra e ai familiari dei deceduti", riconoscimento istituto con Legge 296/2006 e conferito con decreto del Capo dello Stato.
A ritirare le medaglie Luigi Angiolillo, Marina Catena ed Adriana Ranieri in ricordo dei familiari: Armando Angiolillo, nato il 1/2/1922 a Castelguidone, internato fino al 26 gennaio 1944; Giuseppe Clari, nato il 24/1/1915 a Torino, internato dall' 8/9/1943 al 18/4/1945 presso lo Stalag 327 Przenysl; Vincenzo Ranieri, nato il 1/3/1908 a Paglieta, internato dall'1/9/1943 all'1/5/1945 a Krieg
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