Si e' spento questa mattina nella casa di riposo di Santa Chiara a Sulmona, dove era ospitato da un mese in seguito all'aggravarsi delle sue condizioni di salute l'artista e pittore Italo Picini. Classe 1920, bugnarese di origine, ma residente a Sulmona, dove ha vissuto e lavorato, era apprezzato da tutti come un artista di prestigio che era riuscito a conquistarsi fama che travalicava i confini nazionali, ritenuto dalla critica uno dei maggiori artisti del secondo dopoguerra. Gia' preside dell'istituto d'Arte di Sulmona, in cui aveva insegnato pittura, disegno e arte del tessuto; per anni si e' dedicato al recupero e rilancio della tessitura antica abruzzese, incassando larghi consensi dalla critica specializzata. Moltissimi i premi nazionali e internazionali che gli sono stati conferiti, come molte sono le mostre importanti, in Italia e all'estero, in cui sono stati esposti i suoi quadri. Partecipo' alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale e alle piu' prestigiose rassegne nazionali. Un centinaio delle sue opere pittoriche ( gran parte della sua produzione artistica) e' stato donato alla collettivita' tramite la Provincia dell'Aquila, sistemato in una mostra permanente all'interno dell'antico palazzo di via Mazara a Sulmona, sede peligna dell'ente. Otto esemplari di arazzi pescolani, eseguiti nel suo ex studio di palazzo Tabassi, sono custoditi nel museo di Pescocostanzo. A lui spetta la rinascita di questa validissima tradizione italiana. Picini, da tutti gli esperti del settore, e' considerato un innovatore e precursore nell'interpretazione artistica. L'estremo saluto all'artista, il quale ha voluto che nella bara fosse coperto solamente da un lenzuolo, sara' dato domani giovedi 13 ottobre con una cerimonia semplice nel cimitero di Sulmona, tra parenti, amici e quanti gli volevano bene.
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