Anche la provincia di Teramo scende in campo contro le trivelle e lo fa con la costituzione, del Coordinamento provinciale "Teramo vota Si' per fermare le trivelle". Coordinamento a cui hanno dato vita associazioni e comitati e il cui scopo e' quello di informare e portare al voto quanti piu' cittadini possibile al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni in mare. "In caso di vittoria del Si' verrebbe abrogata la norma che rende "infinite" le attuali concessioni di estrazione e ricerca di idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa - spiegano i rappresentanti del comitato - Infatti, la legge di stabilita' 2016 vieta il rilascio di nuove autorizzazioni entro le 12 miglia ma rende senza termine quelle gia' rilasciate, sacrificando cosi' per sempre i mari italiani. La vittoria del Si' al referendum consentirebbe di fare un passo concreto per mettere al riparo il nostro mare dal pericolo delle trivelle, e garantire un'economia che tuteli il turismo verde, l'agricoltura di qualita' e la pesca sostenibile". Ad aderire al coordinamento, ad oggi, sono stati il Wwf Teramo, No Triv Roseto, Legambiente Teramo, Arci Comitato Provinciale Teramo, Teramo 3.0, Udu Teramo, Azione Civile Teramo, Abruzzo Beni Comuni Teramo, Zero Waste Teramo, Circolo Culturale Chaikhana, ProNatura Teramo, Fai Teramo, Fiom Cgil Teramo, Associazione Artios, Centro politico comunista "Sandro Santacroce", Mountain Wilderness, Italia Nostra. A questi si aggiungono quei partiti a movimenti politici di appoggio quali Sel, Rifondazione Comunista, Possibile Teramo, Pentastellati Montorio al Vomano 2.0, Pentastellati Valle Siciliana
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