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Pubblicato il 31/03/2016 14:02

Arrestato il sindaco di Tagliacozzo

Arrestato dai carabinieri del Comando provinciale dell'Aquila il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa. Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri stanno dando esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sindaco, di altri amministratori, liberi professionisti e imprenditori, emessa dal gip del Tribunale di Avezzano a conclusione di un'indagine relativa ai reati di tentata concussione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed altro. Oltre al sindaco, coinvolti nell'inchiesta anche l'assessore al Turismo Gabriele Venturini, per il quale è stata applicata la misura   dei domiciliari, un architetto e il capo dell'ufficio tecnico.

"La situazione in Marsica e' allarmante, questi tipi di reati sono diffusissimi, in tutta Italia. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Avezzano, Andrea Padalino, a margine della conferenza stampa sull'arresto del sindaco di Tagliacozzo, Maurizio di Marco Testa nell'ambito di un'inchiesta su presunti appalti affidati discrezionalmente a ditte della zona. "Abbiamo ricevuto moltissimi esposti di cittadini che denunciano fatti del genere - ha aggiunto il procuratore capo - e la cosa non mi ha sorpreso visto che vengo da una procura come quella di Oristano". Durante l'incontro con la stampa, nella sede della compagnia dei Carabinieri di Tagliacozzo, il procuratore ha parlato anche di un'intercettazione di una telefonata tra il primo cittadino ed uno degli indagati nell'inchiesta nella quale Di Marco Testa descrive l'incendio delle sue auto, avvenuto nel febbraio scorso, come una buona occasione per mostrarsi in vista delle prossime elezioni ed in cui accusa gli investigatori di svolgere indagini a suo carico per altri fini. "Le indagini sull'incendio - ha precisato Padalino - proseguono al massimo livello".

 "Un'indagine solida". Cosi' l'ha definita il Procuratore della Repubblica di Avezzano, in conferenza stampa questa mattina con il sostituto procuratore Roberto Savelli, titolare delle indagini, il comandante dei carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo Edoardo Commande' e i comandanti regionali dell'Arma e della guardia di Finanza, oltre al maresciallo Romano. L'inchiesta e' iniziata nel 2011 ed e' proceduta a ottobre scorso con l'acquisizione di atti in municipio da parte dei carabinieri della compagnia di Tagliacozzo. Nei giorni scorsi aveva gia' portato all'arresto di altri amministratori, liberi professionisti e imprenditori. Durante la conferenza stampa Padalino ha evidenziato che durante le indagini sono state lanciate, in delle conversazioni telefoniche, accuse con offese di incompetenza a un militare che stava indagando sulla vicenda. "Durante le indagini - ha affermato - si sono verificati degli incidenti spiacevoli perche' abbiamo captato delle intercettazioni in cui gli indagati si sono scagliati contro la polizia giudiziaria che stava operando, cercando in tutti i modi di bloccare le indagini. Al capitano dei carabinieri, Edoardo Commande', era stato anche detto di intervenire sul maresciallo Romano perche' non era imparziale. Non tollero - ha aggiunto il Procuratore -che ufficiali di polizia giudiziari vengono fatti oggetti di epiteti volgari. Dalle intercettazioni e' emersa una sistematica opera di diffamazione e ho pensato di restituire l'onore che non hanno mai perso questi militari. Nelle telefonate viene accusato di aver condotto davanti al collega Savelli uno dei consiglieri che ha fatto partire le indagini". Sempre per quanto riguarda le indagini Padalino ha fatto sapere che c'e' stata anche la collaborazione di un esponente della maggioranza. "Deve essere chiaro - ha osservato Padalino - che quando procediamo a indagini, abbiamo solo un fine, ripristinare la legalita' violata". "Questo tipo di reati - ha quindi spiegato il Procuratore - vede la popolazione poco sensibile, ma questi fatti sono altrettanto devastanti rispetto ad altri tipi di criminalita' perche' costringono imprese oneste a non lavorare e spesso la giustificazione che si da' e che si vuol far lavorare imprese locali. Ma in questo caso non erano necessariamente del posto". Ci troviamo di fronte a un fenomeno immane. Il comune di Tagliacozzo non costituisce un'eccezione purtroppo. Sono comportamenti molto diffusi. In alcuni casi abbiamo gia' materiale sufficienti per poter indagare in altri comuni della Marsica". Il procuratore ha aggiunto che "dopo la notizia di queste indagini sono pervenuti molti esposti da altri comuni".

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