Il processo va in prescrizione nel prossimo mese di dicembre, ma il giudice rinvia l'udienza al 2 febbraio 2017. E' accaduto oggi all'Aquila nell'udienza del processo che vede alla sbarra l'ex rettore dell'universita' del capoluogo, Ferdinando Di Orio, l'ex direttore amministrativo, Filippo Del Vecchio, ora dg nell'ateneo di Chieti, e l'imprenditore Massimo Gallucci con l'accusa di aver gonfiato il costo degli affitti del capannone in precedenza occupato dall'azienda Optimes dove, dopo il terremoto del 6 aprile 2009, sono state trasferite alcune facolta' universitarie.
Alla luce della maternita' di una componente del collegio giudicante il presidente, il magistrato Giuseppe Grieco, ha disposto che il dibattimento ricominciasse, naturalmente solo sulla carta, in attuazione della legge che prevede che il processo riparta daccapo qualora ci sia un avvicendamento tra i giudici.
Tecnicamente a determinare un nuovo dibattimento e' stato il diniego dell'avvocato Stefano Rossi, difensore di Del Vecchio, alla richiesta fatta dal giudice, come da prassi, a tutti i difensori di rinunciare all'annullamento di tutti gli atti fatti finora.
Gli imputati hanno comunque la possibilita' di rinunciare alla prescrizione; in particolare, c'e' da chiarire la posizione di Di Orio, che si e' sempre dichiarato innocente, spiegando di aver agito per salvare dal trasferimento l'università. Di Orio e' stato condannato dal tribunale di Roma in primo grado per induzione indebita (concussione riformata dalla cosiddetta "legge Severino") a 3 anni di reclusione per aver indebitamente percepito danaro dal collega Sergio Tiberti .
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