E' tornata in libertà la consulente finanziaria di 39 anni di Montesilvano finita agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Guardia di Finanza su presunti prestiti truffa a imprenditori in difficolta' finanziaria. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, che ha disposto per la 39enne l'obbligo di presentazione alla pg. Questa mattina la donna, assistita dall'avvocato Gianluigi Tucci, e' stata interrogata da giudice e dal pm titolare delle indagini, Barbara Del Bono, e ha ammesso le sue responsabilita'. Secondo l'accusa, la donna avrebbe promesso oltre 300 milioni di euro di prestiti fantasma, attraverso un fondo inglese con sede a Nottingham, a imprenditori sull'orlo del fallimento, ottenendo in cambio parcelle per 330 mila euro
"Ho iniziato delle pratiche e poi non sono riuscita a portarle a termine, anche se i canali utilizzati in passato mi avevano dato riscontri positivi" . Avrebbe ammesso le sue responsabilita' davanti al gip del Tribunale di Pescara la consulente finanziaria di 39 anni di Montesilvano finita agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Guardia di Finanza su presunti prestiti truffa a imprenditori in difficolta' finanziaria. All'interrogatorio da parte del gip Gianluca Sarandrea era presente panche il pm titolare delle indagini, Barbara Del Bono. La consulente, assistita dall'avvocato Gianluigi Tucci, ha elencato al gip le pratiche che, a suo dire, sono andate a buon fine. "L'indagata - ha detto l'avvocato Tucci - ha risposto alle domande del giudice e del pubblico ministero e ha fornito chiarimenti relativi alle contestazioni a suo carico e ai ruoli delle persone coinvolte. Oltre alle sei indagate, ve ne sono altre due coinvolte". Il difensore ha aggiunto che le parti offese non sono 142 "questo numero - ha spiegato - corrisponde al totale dei nominativi delle societa' richiedenti e dei propri legali rappresentanti. In realta' sono 52-53. Il flusso di denaro indicato in 330 mila euro non e' tutto dovuto alle pratiche di cui si parla nell'ordinanza, ma e' un flusso di denaro iniziato sin dall'apertura della societa', avviata dal padre, circa dieci anni fa. Questi soldi,quindi, sono frutto di alcuni anni di attivita' e non dell'ultimo anno. Abbiamo indicato al gip i nominativi di tutti coloro che hanno ottenuto la restituzione del denaro versato, cioe' qualche decina di migliaia di euro. Altri invece hanno rifiutato e chiedono di avere i finanziamenti". Relativamente alla sede in Inghilterra del fondo estero, l'avvocato ha detto che "esiste, almeno cosi' le e' stato assicurato da una persona, di cui ha fornito il nome e che allo stato non e' indagata. Lei pero' non si e' mai recata personalmente in Inghilterra". Tucci ha aggiunto che oggi la donna non esercita piu' l' attivita' di consulente e si occupa di altro. L'avvocato ha presentato istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare
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