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Pubblicato il 18/12/2015 10:10

Edilizia scolastica, il rapporto di Legambiente

La scuola italiana ancora alle prese con i "vecchi problemi" quando si parla di edilizia. Ma non dappertutto; perche' almeno gli edifici del nord si salvano e investono nella manutenzione. Ma, in media, a quasi il 40% delle 6.310 scuole del Paese serve una "manutenzione urgente", e "il 29,3% sono in aree a rischio sismico". Senza contare che il 65% di queste sono state costruite prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974, il 10% si trova in aree rischio idrogeologico e il 10,4% in aree a rischio vulcanico. Questa la fotografia scattata dal rapporto di Legambiente 'Ecosistema scuola', l'indagine annuale sulla qualita' dell'edilizia, delle strutture e dei servizi scolastici (per infanzia, elementari e medie), in cui si fa anche presente che oggi c'e' piu' "attenzione" verso l'edilizia scolastica, anche se non basta a sanare la situazione. Secondo Legambiente "la 'buona scuola' ha bisogno di un cambiamento vero"; quello che serve e' "una programmazione e un piano pluriennale credibile". E tra i punti principali da affrontare subito, l'associazione mette "la forte disparita' territoriale tra nord, sud ed isole" su edilizia scolastica, investimenti, servizi. Le scuole 'migliori' per qualita' dell'edilizia sono al nord: sul podio salgono Trento, Reggio Emilia e Forli'; seguono Verbania, Piacenza, Biella, Bolzano, Pordenone, Brescia e Gorizia. Prima citta' del sud e' Chieti(quindicesima), mentre Catania (trentaquattresima) e' la prima delle isole. La prima tra le Regioni e' l'Emilia Romagna. Tra le grandi citta' al primo posto c'e' Firenze (quattordicesima). Nel report si fa presente come aumentino in media gli investimenti per edificio nella manutenzione straordinaria (33.987 euro a edificio) e in quella ordinaria (7.708 euro a edificio). Ma sono ancora poche le scuole costruite seguendo la bioedilizia (0,6%), e "solo l'8,7%" di quelle esistenti sono state "edificate con criteri antisismici". Aumentano invece gli edifici (14,3%) che usano energia rinnovabile (in primis pannelli fotovoltaici, lo fanno per il 71,1%). Viene registrata una battuta d'arresto per i servizi scolastici: diminuiscono i servizi di scuolabus (25,8%), poche mense con pasti biologici (5,3%). Va invece bene la raccolta differenziata (carta all'83,5% e vetro al 63,3%). In lieve calo i dati sull'accessibilita', con l'81,4% degli edifici che hanno i requisiti di legge

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