Quattro anni e due mesi di reclusione, e interdizione perpetua dai pubblici uffici per Luigi Panzone, il docente di tecnica bancaria e professionale accusato di corruzione e falso ideologico, in seguito all'inchiesta sugli esami truccati all'universita' D'Annunzio di Chieti-Pescara, per fatti risalenti al 2012. La sentenza di primo grado, nell'ambito del procedimento con giudizio immediato, e' stata emessa dal tribunale collegiale di Pescara presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine. In mattinata si erano tenute le repliche del pubblico ministero e delle difese.
A giudizio dell'accusa, Panzone avrebbe accettato da Riccardi la promessa di 50mila euro, nonche' il finanziamento di ulteriori somme necessarie a Panzone per riacquistare l'immobile dei familiari, o, comunque, l'impegno di Riccardi ad acquistare l'immobile anticipandone il prezzo. In cambio, Panzone si sarebbe impegnato per garantire a Riccardi il superamento degli esami universitari. Il docente, che era protestato e aveva un'impellente necessita' di denaro, avrebbe dunque segnalato ad alcuni suoi colleghi il sindaco e sarebbe intervenuto per consentire anche all'imprenditore foggiano Michele D'Alba, che gli avrebbe consegnato 13mila euro, di superare gli esami. Le pressioni esercitate da Panzone, per consentire a Riccardi e D'Alba di superare positivamente e agevolmente gli esami, sarebbero andate a buon fine. Nell'ambito della stessa inchiesta Nicola De Marco, docente di inglese alla facolta' di Scienze manageriali dell'universita' D'Annunzio di Chieti-Pescara, e' stato gia' giudicato con il rito abbreviato e condannato per falso a 5 mesi e 10 giorni. Ancora in corso di svolgimento, con il rito ordinario, il procedimento a carico di Riccardi, D'Alba e Joelle Touitou, compagna del professor Panzone.
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