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Pubblicato il 01/03/2016 22:10

Falso ordigno per Bonanni, imputati assolti dal reato di minaccia

 Assolti dall'accusa di minaccia con finalita' di eversione, dal Tribunale di Chieti, Davide Nunziato, 33enne di Francavilla, e Donato Colasante, 22 anni di Guardiagrele, rinviati a giudizio per un falso ordigno - segnalato ai Carabinieri con una telefonata anonima - confezionato e piazzato, il 21 marzo 2014, accanto al cancello d'ingresso dello stabile di Francavilla al Mare in cui ha un'abitazione Raffaele Bonanni, all'epoca segretario nazionale Cisl. La sentenza e' stata emessa nel tardo pomeriggio di oggi, dopo oltre due ore di camera di consiglio. Entrambi gli imputati sono stati pero' condannati per altri reati: Nunziato a 4 anni e 8 mesi di reclusione (pagamento di una multa di 15mila euro) per procurato allarme e detenzione di armi. Nel corso del processo e' emerso infatti che fu lui l'autore della telefonata anonima in cui si annunciava la presenza dell'ordigno e al momento dell'arresto fu trovato in possesso di due pistole e un fucile. Colasante e' stato condannato a 8 anni e mezzo (13mila euro di multa) per estorsione alla madre e induzione alla prostituzione di una 17enne, reati emersi dalle indagini e dalle intercettazioni. Quella notte Bonanni non si trovava nell'appartamento di Francavilla. Sul posto intervenne la Squadra Antisabotaggio dei Carabinieri che, in un sacchetto di plastica, trovo' un contenitore cilindrico riempito di bulloni e fili elettrici, posto in un groviglio di carta argentata. Il pubblico ministero della distrettuale dell'Aquila, che ha coordinato l'inchiesta, Antonietta Picardi aveva chiesto condanne per tutti i reati contestati, in particolare 6 anni per Nunziato e 12 per Colasante

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