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Pubblicato il 25/08/2012 20:08

Il cardinale Comastri alla tendopoli di San Gabriele

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Sceso il sipario sulla 32ma edizione della manifestazione

Cala il sipario sulla XXXII Tendopoli di San Gabriele. L'ultimo giorno della Tendopoli si è aperto con la tradizionale marcia a piedi verso Isola del Gran Sasso, dove i tendopolisti sono stati accolti dall'assessore alla comunicazione Piergiorgio Possenti.
Ad attenderli nel Santuario c'era il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, con altri trenta sacerdoti provenienti da tutta Italia.
Il cardinale nel corso della sua omelia ha sottolineato come la gioia stia nel vivere l'amore "Ma quale amore?" ha chiesto ai tendopolisti. «L'amore sta nel dare la vita, nel vivere per gli altri, non nel succhiare amore ovunque. Oggi - ha proseguito il vicario del Papa - viviamo in piena crisi di amore. Madre Teresa di Calcutta diceva che "la più grande povertà di oggi è quella di non amare". E nei paesi ricchi ragazzi sta scomparendo l'amore. Per questo c'è tanta violenza, proprio perchè si sta spegnendo l'amore. Si sfasciano le famiglie non perché finisce l'amore, ma perché non c'è mai stato».
Comastri si è quindi rivolto ai ragazzi chiedendo «Chi potrà insegnarci l'amore? Solo Dio. San Gabriele diceva "la mia vita è una gioia continua" perché viveva l'amore vero. Anche nel nostro tempo abbiamo avuto un'icona d'amore: Giovanni Paolo II. Poco prima di morire, durante la via Crucis del venerdì santo, non potendo fare la via Crucis la seguì da uno schermo con un crocifisso in mano rivolto verso se stesso. Pochi giorni dopo, il 30 marzo, pur non potendo più parlare, lui che era stato un grande comunicatore, né potendo più muoversi, lui che era stato un grande camminatore, si svegliò e disse sottovoce "oggi è mercoledì, la gente viene e non voglio deluderla". Giovanni Paolo II a fatica si alzò e volle il microfono davanti alla finestra. Non riuscì a dire nulla, se non a fare un segno di croce che voleva dire "sono contento". Io che ho visto i suoi occhi vi assicuro che erano contentissimi perché aveva vissuto la sua vita amando. E allora cari giovani - ha concluso Comastri - non vi lasciate imbrogliare: questa è la strada della felicità».
Al termine della messa il vescovo di Teramo monsignor Michele Seccia che, al termine della messa, si è unito a loro nella tradizionale foto davanti al vecchio Santuario.

Domenica migliaia di pellegrini arriveranno al santuario da ogni parte d'Italia per l'annuale festa popolare di San Gabriele. Quest'anno, in occasione del 150° anniversario della morte del santo, la festa rivestirà un carattere particolare.
La messa delle ore 11 sarà celebrata da monsignor Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare de L'Aquila.
Alle ore 14.30 la compagnia teatrale di Carlo Tedeschi, di Rimini, rappresenterà il musical "Gabriele dell'Addolorata. Un silenzioso sospiro d'amore". Mentre alle ore 17 l'urna che custodisce le spoglie mortali del santo dei giovani sarà accompagnata in processione da migliaia di devoti.
Al termine della processione, alle ore 18.30, inizierà l'aspetto ricreativo della festa con alcuni gruppi folk e cori abruzzesi che offriranno gratuitamente la loro esibizione.
Seguirà alle ore 21 l'intrattenimento musicale finale animato dal passionista padre Aurelio D'Intino. La festa sarà conclusa alle ore 22 dai fuochi piromusicali

 

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