In relazione all'incendio divampato il 28 giugno scorso nella discarica abusiva di Colle Marcone, a Chieti, l'Arta Abruzzo diffonde i risultati delle prime analisi effettuate sui campioni di acqua di spegnimento - quantitativamente esigua - per la ricerca dei metalli pesanti. Dalla tabella diffusda dall'agenzia regionale per la tutela dell'Ambiente i dati non appaiono preoccupanti. La ricerca di mtrealli pesanti, infatti, ha evidenziato quantita' di pochissimo superiore ai limiti per quanto riguarda l'alluminio, il boro, il manganese,il rame, il selenio e lo zinco. L'agenzia fa sapere in una nota che "E' ancora in corso la ricerca di laboratorio dei microinquinanti organici e sono in fase di espletamento gli accertamenti riferiti ai campionatori passivi disseminati nell'area dell'incendio per valutare la qualita' dell'aria rispetto a inquinanti 'marcatori' come l'acido cloridrico. Rispetto alle polemiche sollevate nei propri confronti - prosegue la nota - l'Agenzia replica che i dati vengono forniti utilizzando gli standard e le unita' di misura in uso nel mondo scientifico e in tutte le Agenzie Ambientali del pianeta. Chiunque abbia partecipato alle operazioni messe in campo per domare il rogo della discarica puo' confermare che le acque di spegnimento inizialmente non erano presenti, ma sono state prontamente campionate e analizzate dai tecnici dell'Agenzia appena hanno iniziato a ruscellare ed e' stato possibile raccoglierle. Per tutto il resto - conclude l'Arta - dovrebbero parlare i fatti e le istituzioni coinvolte".
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