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Pubblicato il 24/05/2016 22:10

Inchiesta Ato, la sentenza slitta al 6 giugno

 Slitta al 6 giugno la sentenza del Tribunale di Pescara relativa al processo sul cosiddetto "partito dell'acqua" che si sarebbe creato in Abruzzo nell'ambito dell'Ato numero 4 pescarese. L'udienza di oggi e' stata, infatti, rinviata per lo sciopero nazionale degli avvocati penalisti indetto per tre giorni, da oggi a giovedi', dall'Unione delle Camere Penali per protestare contro l'ipotesi di ampliamento dei termini di prescrizione e del ricorso delle videoconferenza nei processi. Il procedimento conta 11 imputati. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di peculato, corruzione, abuso d'ufficio, falsita' materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsita' ideologica, distruzione di documenti, truffa ai danni dello Stato e in violazione dell'articolo 97 della Costituzione. I fatti si riferiscono al periodo tra il 2003 e il mese di dicembre 2007. Nel mirino della procura un utilizzo improprio delle risorse economiche e strutturali dell'Ato per fini propri.

Le richieste di condanna riguardano solo alcuni capi di imputazione perche' per altri reati il pm ha chiesto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione o l'assoluzione perche' il fatto non sussiste. L'accusa ha, inoltre, chiesto il non doversi procedere per prescrizione nei confronti di Vincenzo Di Giamberardino, ex dipendente Ato; e Fabio Ferrante, dipendente Ato. Per Franco Feliciani, ex componente del cda Ato, ha invece chiesto l'assoluzione perche' il fatto non sussiste da alcuni reati e la prescrizione per altri. Il pm ha, infine, chiesto l'assoluzione perche' il fatto non sussiste per l'imprenditore Ercole Cauti.

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