Fari puntati della procura federale su Savona-Teramo, match del Girone B di Lega Pro del 2 maggio scorso che ha visto gli abruzzesi vincere per 2-0 in terra ligure e ottenere con un turno di anticipo la storica promozione in Serie B. Una partita che e' finita sotto la lente d'ingrandimento della procura di Catanzaro nell'ambito dell'inchiesta 'Dirty Soccer'. "Le indagini - spiegano gli inquirenti - hanno portato alla luce come la dirigenza del Teramo abbia raggiunto tanto risultato dando mandato all'esperto di frodi sportive, Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell'Aquila, e gia' indagato nell'operazione 'Dirty Soccer' affinche' combinasse il risultato dell'incontro procurando la vittoria del Teramo". Secondo l'accusa, ci sarebbe stato un corrispettivo di 30mila euro, con Davide Matteini (attualmente calciatore del San Paolo Padova) che avrebbe tentato invano di corrompere due calciatori del Savona (Cabeccia e Marchetti) e, dopo il tentativo fallito, il Teramo e Di Nicola sarebbero arrivati fino al consulente di mercato del Savona, Marco Barghigiani, incontrato a Fabro (Umbria) il 30 aprile, due giorni prima del match, e ad Albisola il giorno stesso del match
Una partita su cui ora sta cercando di fare luce anche la Federcalcio, con il Teramo che rischia seriamente di compromettere la promozione in Serie B qualora fosse accertato l'illecito. Oggi la Procura federale ha ascoltato i calciatori Fabio Eguelfi, Jacopo Galimberti, Alessandro Marchetti e Marco Cabeccia (unico calciatore ancora tesserato per il Savona), oltre all'ex consulente delSavona, Enrico Ceniccola. Secondo l'accusa anche quest'ultimo era presente all'incontro con Di Nicola ed e' per questo che oggi la sua difesa, oltre a giustificare quei due summit per fini di mercato (si parla di una cessione di tre giocatori tra cui Eguelfi), ha prodotto anche un documento alla procura che attesterebbe il mandato a Ceniccola di trattare con Di Nicola per la cessione, da parte del presidente Delle Piane, del 56% delle quote del Savona. Le audizioni sono durate tutte circa un'ora e mezzo, all'uscita bocche cucite da parte di tutti. Per domani era prevista l'audizione dello stesso Di Nicola, il quale, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il macchinatore della presunta combine. In realta' l'ex dirigente de L'Aquila e' ancora agli arresti domiciliari e domani non si presentera'. In base alla riduzione dei termini approntata dalla Federcalcio, il pm federale Palazzi potra' comunque provvedere subito ai deferimenti. L'attesa e' terminata, salvo clamorosi colpi di scena i rinvii a giudizio dovrebbero arrivare entro 7-10 giorni, con il primo grado previsto tra la fine di luglio e i primi di agosto. In parallelo si procedera' anche per l'inchiesta di Catania, priorita' ai casi che per ora bloccano i calendari di Serie B e Lega Pro. Poi, nel caso, ci sara' tempo per Cremona.
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