Ci sono anche i boss Francesco Schiavone, detto Cicciariello, omonimo e cugino del capoclan Sandokan, Antonio Iovine e Michele Zagaria tra i 14 indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla metanizzazione dei comuni Casertani condotta dal Noe di Caserta su delega della procura di Napoli. Da questa indagine le misure cautelari eseguite oggi dai militari dell'Arma. In carcere, l'imprenditore vicino a Michele Zagaria Antonio Piccolo; Claudio Schiavone, non imparentato con i boss ma affiliato alla fazione del clan; Roberto Casari, ex presidente Cpl Concordia; l'ex responsabile commerciale Cpl e dal 2006 fino a Natale presidente del Cns (consorzio di cooperative tra le quali c'e' quella 29 giugno di Buzzi coinvolta in Mafia Capitale), dimessosi dopo l'avviso di garanzia, Giuseppe Cinquanta.
Arresti domiciliari per Pasquale Matamo, allora responsabile distribuzione metano di Cpl con ufficio nello stabile dei parenti di Iovine a San Cipiano d'Aversa; e Giulio Lancia, dirigente all'epoca dei cantieri Cpl e ora sindaco di San Vincenzo Valle Roveto (L'Aquila). Per Casari il gip Federica Rossi sottolinea "non ha mai mostrato segni di resispiscenza rispetto quanto commesso, anzi, nonostante sia in pensione, questo "non comprova la effettiva cessazione di rapporti con Cpl, anzi le conversazioni in atti comprovano i perduranti contatti con dipendenti e dirigenti della Concordia Cpl" ne' "che abbia cessato la sua attivita'. Piuttosto la conversazione con Lorenzo Diana (del 17 marzo di questo anno, anche questa agli atti, ndr.) "dimostra come lo stesso sia tutt'ora lavorativamente attivo". L'inchiesta si fonda sulle dichiarazioni di Iovine, ma soprattutto su un anno di intercettazioni telefoniche e ambientali, su dichiarazioni di molti testi, e sull'esame di documentazioni anche risalenti a decine di anni fa. Riascoltate persino vecchie intercettazioni fatte all'epoca in cui si cercava Zagaria latitante, che hanno fornito elementi di riscontro per questa indagine
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