I Carabinieri del Nas di Udine con i colleghi di Pescara e i tecnici dell'Istituto repressione frodi Icqrf hanno compiuto un ingente sequestro di vino nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Udine partita dal caso "Sauvignon", che ipotizza la frode in commercio. Oltre 20 mila litri di vino sono stati sequestrati in una nota azienda vitivinicola di Ortona, tra sfuso (18 ettolitri) e imbottigliato di varie annate. I vini abruzzesi, tra cui Montepulciano, cerasuolo, passerina e trebbiano, sono stati campionati e dovranno essere analizzati da laboratori di analisi. L'ipotesi d'accusa, contestata dal pm Marco Panzeri al legale rappresentante e all'enologo della cantina abruzzese, e' sempre frode in commercio. Il sospetto e' che in questo caso siano stati utilizzati nella produzione del vino, fuori dalle previsioni dei disciplinari, sale rosa dell'Himalaya e integratori alimentari con amminoacidi per modificare la sapidita' degli aromi. Alla cantina abruzzese gli inquirenti sono arrivati dall'analisi dei documenti e di altri elementi raccolti nella prima fase delle indagini che hanno portato ai contatti tra l'enologo friulano e molti produttori vitivinicoli italiani.
Nel dettaglio sono circa 22mila i litri di vino sequestrati in un cantina gestita da una cooperativa ad Ortona dai Carabinieri del Nas di Pescara e dai tecnici Icqrf del capoluogo adriatico, sulla scorta delle indagini del Nas di Udine partite dal caso 'Sauvignon'. Non si tratta del primo sequestro di vino eseguito dai militari del Nas di Pescara in Abruzzo: a settembre, sempre nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Udine, a conclusione di una perquisizione in un'azienda vitivinicola di Mozzagrogna, i Carabinieri avevano sottoposto a sequestro 2.300 bottiglie in cattivo stato di conservazione, sporche di escrementi di topo. Le bottiglie, pronte ad essere vendute, erano conservate in un laboratorio per la lavorazione di prodotti vinosi, attivato abusivamente
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