gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » CRONACA » INCHIESTA SULLA RICOSTRUZIONE, ASCOLTATO L'IMPRENDITORE FINITO AI DOMICILIARI
Pubblicato il 19/10/2016 22:10

Inchiesta sulla ricostruzione, ascoltato l'imprenditore finito ai domiciliari

Avrebbe fatto nomi di politici locali l'imprenditore umbro Stefano Roscini, 49 anni, nell'interrogatorio di garanzia davanti alla procura di Pescara. Roscini, ai domiciliari per l'inchiesta del Corpo Forestale sulle tangenti nella ricostruzione nel cratere aquilano ha raccontato di essersi incontrato in un albergo di Tortoreto  assieme al colonnello Piccotti con due esponenti politici che gli avrebbero chiesto il 5% del lavoro per la ricostruzione di alcuni aggregati a Bugnara. Secondo quanto dichiarato ai magistrati, Roscini avrebbe anche affermato di aver presentato a Sulmona denuncia alle forze dell'ordine su quanto accaduto. Al termine dell'interrogatorio il legale difensore di Roscini Pietro Gigliotti ha invece detto che "Il mio assistito ha specificato che il foglietto rinvenuto nel corso della perquisizione non ha alcuna riferibilita' ai fatti per i quali e' attualmente in esecuzione la misura cautelare - ha affermato il legale - Quella documentazione si riferisce ad altri fatti e il mio assistito ha dato argomentazioni di riscontro alle domande puntualmente fatte dalla magistratura, la quale a questo punto dovra' fare il proprio corso e svolgere le proprie attivita'". Gigliotti ha inoltre annunciato di avere presentato istanza di revoca delle misura cautelare e di avere allegato "documentazione che confuta le ipotesi di accusa e dunque rende insussistenti i gravi indizi di colpevolezza'

 Si e' avvalso della facolta' di non rispondere e si e' dimesso da tutti gli incarichi Angelo Melchiorre, 61 anni, uno dei sei arrestati nell'ambito dell'inchiesta "Earthquake", che riguarda un presunto sistema di tangenti nell'ambito della ricostruzione post-sisma in alcuni Comuni del Pescarese e dell'Aquilano. Gli interrogatori, nel tribunale di Pescara sono cominciati davanti al gip Gianluca Sarandrea, i pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio. Il primo a entrare, accompagnato dall'avvocato Lino Sciambra, e' stato proprio Melchiorre, indagato in qualita' di responsabile tecnico del Comune di Bussi sul Tirino  e dell'Ufficio territoriale per la ricostruzione numero 5. "Il mio assistito non ha risposto, solo perche' non abbiamo ancora ricevuto le copie degli atti - ha detto Sciambra - Subito dopo saremo noi a chiedere di essere interrogati, per chiarire ogni cosa". Il legale ha poi annunciato le dimissioni dagli incarichi da parte del suo assistito. "Melchiorre si e' dimesso da responsabile tecnico del Comune e da responsabile dell'Utr numero 5, perche' la sua attuale posizione impedirebbe agli uffici di proseguire il proprio lavoro - ha spiegato Sciambra - Abbiamo chiesto la revoca degli arresti domiciliari poiche' i fatti contestati si riferiscono agli anni 2010, 2012 e 2013, e anche alla luce delle dimissioni di oggi decade il rischio di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato". Melchiorre, in alcuni momenti, e' apparso provato e in lacrime. "Le sue condizioni di salute non sono ottimali - ha rimarcato l'avvocato - e un attimo di cedimento appare comprensibile".

 Si sono avvalsi della facolta' di non rispondere anche Emilio Di Carlo in qualita' di direttore dei lavori e progettista degli aggregati 43 e 45 del Comune di Bussi sul Tirino e l'ex colonnello dell'esercito Giampiero Piccotti di Gubbio, due dei sei arrestati nell'inchiesta Earthquake riguardo un presunto sistema di tangenti nell'ambito della ricostruzione post-sisma in alcuni Comuni del Pescarese e dell'Aquilano. Di Carlo, tuttavia, ha rilasciato una dichiarazione spontanea davanti al gip Gianluca Sarandrea. "Mi professo innocente - ha detto Di Carlo - Non posso parlare perche' non conosco le carte

© Riproduzione riservata

Condividi:



Utenti connessi: 1