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Pubblicato il 03/10/2016 15:03

L'Aquila al top per le cure delle malattie del sangue

'Addestrare' le cellule ad accettare quelle di un estraneo, anche se geneticamente non perfettamente compatibile, con l'intento di ridurre sempre piu' i farmaci immunosoppressivi, utilizzati nei trapianti sia di organi solidi sia di cellule emopoietiche staminali che servono a curare gravi malattie del sangue. All'Aquila, al centro regionale di Immunoematologia e Tipizzazione Tissutale, al pari di pochi altri centri di eccellenza italiani, da molti anni si lavora in questa direzione: arrivare un giorno a curare malattie come leucemie e linfomi individuando un percorso sempre piu' personalizzato verso la guarigione. L'avanzato livello di attivita' e di ricerca del centro di tipizzazione tissutale dell'ospedale 'San Salvatore', diretto da Franco Papola, ha permesso all'Aquila, polo scientifico di rilevanza nazionale, di ottenere l'incarico di organizzare e ospitare, nonostante le candidature di altre importanti citta' come Torino, il 23esimo congresso nazionale dal titolo: 'La tolleranza immunologica nel futuro dei trapianti', in programma dal 6 all'8 ottobre prossimi nel capoluogo regionale, nell'aula magna del dipartimento di scienze umane dell'Universita' di L'Aquila. Vi parteciperanno circa 200 studiosi nazionali e internazionali, tra cui Marcelo Fernandez Vina, della Stanford University of medicine, gia' presidente della American Society for Histocompatibility and Immunogenetics.

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