'Addestrare' le cellule ad accettare quelle di un estraneo, anche se geneticamente non perfettamente compatibile, con l'intento di ridurre sempre piu' i farmaci immunosoppressivi, utilizzati nei trapianti sia di organi solidi sia di cellule emopoietiche staminali che servono a curare gravi malattie del sangue. All'Aquila, al centro regionale di Immunoematologia e Tipizzazione Tissutale, al pari di pochi altri centri di eccellenza italiani, da molti anni si lavora in questa direzione: arrivare un giorno a curare malattie come leucemie e linfomi individuando un percorso sempre piu' personalizzato verso la guarigione. L'avanzato livello di attivita' e di ricerca del centro di tipizzazione tissutale dell'ospedale 'San Salvatore', diretto da Franco Papola, ha permesso all'Aquila, polo scientifico di rilevanza nazionale, di ottenere l'incarico di organizzare e ospitare, nonostante le candidature di altre importanti citta' come Torino, il 23esimo congresso nazionale dal titolo: 'La tolleranza immunologica nel futuro dei trapianti', in programma dal 6 all'8 ottobre prossimi nel capoluogo regionale, nell'aula magna del dipartimento di scienze umane dell'Universita' di L'Aquila. Vi parteciperanno circa 200 studiosi nazionali e internazionali, tra cui Marcelo Fernandez Vina, della Stanford University of medicine, gia' presidente della American Society for Histocompatibility and Immunogenetics.
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