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Pubblicato il 18/05/2016 09:09

L'Aquila, prevenzione del tumore alla pelle con le visite in piazza

Il 'metal detector' della prevenzione, attivato dalla Asl1 in due giornate, ha individuato 5 lesioni sospette di tumore della pelle da asportare e, aspetto molto importante, ha promosso a pieni voti oltre la meta' del campione esaminato sull'adozione di corretti stili di vita contro l'insorgenza di cancro della cute. L' 'istantanea', scattata il 13 e 14 maggio scorsi dall'ospedale di L'Aquila, ha dato un riscontro positivo sulla capacita' dell'utenza di saper recepire e attuare le dovute precauzioni per prevenire le malattie della pelle. Su 59 persone prese in esame, tramite visite gratuite e consegna di brochure informative, nell'ambito della campagna nazionale di prevenzione del melanoma, il reparto di dermatologia generale e oncologica dell'ospedale San Salvatore, diretto dalla prof.ssa Maria Concetta Fargnoli, ha accertato che oltre la meta' del campione usa efficaci precauzioni quando espone la pelle al sole.

Dallo screening e' emerso infatti che 30 soggetti sui 59 visitati, proteggono sempre la propria cute dai raggi usando schermi solari. "E' una percentuale piuttosto alta", commenta la prof.ssa Fargnoli, "ed e' la prova concreta che le tante campagne di prevenzione, che all'Aquila mettiamo in pratica da oltre un decennio, hanno fatto breccia nelle coscienze di molti e sono state recepite. Nel campione analizzato, composto da utenti con eta' media di 39 anni e con estremi tra 22 e 69, c'erano soprattutto donne, forse piu' attente alle regole da seguire per difendersi dall'esposizione al sole. Tra le 5 lesioni 'scovate' e da rimuovere con intervento chirurgico, che peraltro statisticamente sono negli standard ordinari, non vi sono casi certi di melanoma, la forma piu' aggressiva del cancro alla pelle. Infatti si tratta di un basalioma, tumore tra i meno gravi e, negli altri 4 casi, di nei atipici, la cui natura andra' accertata con l'asportazione chirurgica e l'esame istologico, gia' programmati per i prossimi giorni". Dalle visite e' scaturito un altro aspetto, giudicato 'interessante' per la prevenzione: i due terzi del campione (40 persone) aveva un numero di nei compreso tra 10 e 30. Chi ha queste caratteristiche appartiene a una fascia intermedia di rischio, a meta' strada tra chi ha appena qualche neo e chi invece, avendone tra i 50 e i 100, deve controllarsi costantemente

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