Il Comune di Pescara non e' tenuto a pagare alla societa' editrice Carsa la realizzazione di 2 mila volumi, commissionati nel 2008 dall'allora sindaco Luciano D'Alfonso. Lo ha deciso questa mattina, con sentenza di primo grado, il giudice del tribunale civile di Pescara , rigettando la richiesta di riconoscimento del credito da 47 mila euro avanzata da Carsa. Un successo per il Comune di Pescara , assistito dall'avvocato Mimmo Russi, ottenuto pochi giorni dopo che l'amministrazione Alessandrini aveva valutato l'ipotesi di procedere ad una transazione. Il giudice ha stabilito che il Comune non e' tenuto ad effettuare il pagamento, in quanto l'ordinativo era stato effettuato solo verbalmente, mentre negli accordi tra le amministrazioni pubbliche e i privati e' necessaria la sussistenza di impegni formali. La societa' editrice, in linea teorica, potrebbe rifarsi sui propri dipendenti, che hanno comunque proceduto all'effettuazione degli ordinativi, anche in assenza di impegni formali da parte del committente. I dipendenti, a loro volta, potrebbero chiamare nuovamente in causa il Comune, nel tentativo di dimostrare l'indebito arricchimento da parte dell'amministrazione. I 2 mila volumi, intitolati "Pescara una citta' in trasformazione", erano serviti all'ex sindaco di Pescara per illustrare le opere realizzate dalla sua amministrazione. Inizialmente erano stati fatturati da Carsa per un importo pari a 100 mila euro. In seguito la societa' editrice aveva proposto al Comune una transazione sulla base di 47 mila euro, per poi avviare la citazione in tribunal
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