I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria dell'Aquila hanno eseguito il sequestro della somma di circa milione di euro a un'impresa aquilana del settore service audio e luci con l'accusa di "indebita fruizione di agevolazioni fiscali previste dalla normativa post sisma".
Il provvedimento, firmato dal Gip del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del procuratore della Repubblica, Fausto Cardella, giunge al termine di indagini di polizia tributaria e giudiziaria: indagato l'amministratore per truffa in danno dello Stato e reati in materia tributaria. Secondo l'accusa, all'indomani del terremoto del 6 aprile 2009, l'amministratore avrebbe artatamente dichiarato di disporre di una sede operativo/amministrativa nel territorio del cratere sismico, per beneficiare della sospensione dei pagamenti delle tasse previste dal "Decreto Abruzzo" e della successiva riduzione al 40% delle medesime, da versare in 120 rate. In sede di accertamento, l'Agenzia delle Entrate aveva segnalato il caso alla Procura in quanto erano sorti dubbi sul possesso effettivo dei requisiti necessari per accedere ai benefici.
Le indagini, delegate dalla magistratura alla Guardia di Finanza, hanno confermato l'insussistenza di entrambe le condizioni necessarie, cioe' la mancanza di una sede operativa nel cratere prima del sisma e dell'esercizio d'impresa svolto in modo permanente e consistente nel territorio del cratere. La somma da sequestrare, 906.883,56 euro, corrisponde ai risparmi d'imposta indebitamente percepiti dall'impresa. I finanzieri, finora, hanno rintracciato quasi 700.000 euro e 200 dollari rinvenuti su conti correnti a L'Aquila e Avezzano.
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