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Pubblicato il 03/10/2016 15:03

Mille fidejussioni false, tre arresti a L'Aquila

Oltre 1.100 polizze fideiussorie false emesse in tutta Italia nei confronti di enti pubblici, tra cui Prefetture, Ministeri, Regioni e privati, da una societa' non autorizzata all'esercizio per un capitale coperto fittiziamente di 170 milioni di euro, un'attivita' illecita' che ha fruttato premi per circa 3 milioni per polizze inesistenti: dalla mattinata di oggi sono in corso di esecuzione da parte della Guardia di Finanza dell'Aquila misure cautelari, un arresto in carcere e due ai domiciliari, nei confronti di tre persone, rispettivamente, amministratore delegato, presidente del Collegio sindacale e presidente del Consiglio d'Amministrazione della Confideuropa S.c.p.a., con sede legale a L'Aquila ed unita' operativa a Colleferro. Le accuse principali sono di truffa aggravata, associazione per delinquere e abusiva attivita' finanziaria. Tra gli enti truffati, numerosi dei quali anche con polizze escusse, naturalmente senza successo, figurano le Regioni Sicilia, Trentino ed Abruzzo e il Comune dell'Aquila. La rete di clienti era cosi' estesa perche' i costi erano al di sotto della media di mercato. Coinvolta nell'inchiesta una quarta persona nella sua qualita' di sindaco supplente della Confideuropa S.c.p.a., sulla quale pende un provvedimento di divieto dell'esercizio dell'attivita' professionale. Nelle misure emesse dal Gip del tribunale dell'Aquila su richiesta del sostituto procuratore Stefano Gallo, ai quattro indagati vengono contestati anche le ipotesi di reato di false comunicazioni sociali, formazione fittizia del capitale, ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza e di dichiarazione infedele

Le indagini portate avanti dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria guidati dal colonnello Sergio Aloia sono scattate con un'ispezione antiriciclaggio avviata dagli investigatori delle Fiamme gialle nell'aprile del 2014, a seguito di due segnalazioni: l'una proveniente dalla Banca d'Italia, su un presunto esercizio abusivo dell'attivita' svolta dalla Confideuropa S.c.p.a. e l'altra dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, su alcune operazioni bancarie sospette poste dal presidente del Consiglio d'Amministrazione. A quel punto e' emerso che la societa' controllata, in assenza dei requisiti richiesti dalla legge, avrebbe emesso un numero elevatissimo di fideiussioni. E' stato accertato anche che le garanzie erano state prestate in favore di soggetti fisici e giuridici non consociati ed enti pubblici vari in palese violazione delle norme contenute nel Testo Unico Bancario che consentono ai cosiddetti confidi minori, come e' la Confidieuropa, di garantire soltanto i consociati. La S.c.p.a., finita nella bufera, cosi' operando, oltre ad esercitare abusivamente l'attivita' finanziaria, si sottraeva alla vigilanza della Banca D'Italia, occultando, di fatto, il reale oggetto sociale. 

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