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Pubblicato il 26/09/2015 16:04

Morte baby calciatore, indagato un medico

In segno di lutto, domani non scenderanno in campo ne' la prima squadra del Pineto calcio

A poche ore dalla morte di Marco Calabretta, il bambino di 9 anni di Pineto accasciatosi a terra per un malore ieri pomeriggio, mentre stava giocando a calcio con i compagni sul campo sportivo "Pavone" del centro costiero abruzzese, e deceduto poi all'ospedale di Atri, la Procura ha iscritto un medico nel registro degli indagati. L'ipotesi e' omicidio colposo. Si tratta di un medico sportivo, lo stesso che avrebbe firmato il certificato di idoneita' sportiva non agonistica necessario per consentire al bambino, che giocava nei Pulcini del Pineto, di scendere in campo con gli amici. Un atto dovuto quello della Procura, necessario per consentire al professionista di nominare un suo consulente in vista dell'autopsia fissata per questo pomeriggio e affidata dal pm Andrea De Feis all'anatomopatologo Christian D'Ovidio. Autopsia che dovra' chiarire le cause del decesso e soprattutto se siano imputabili a qualche malformazione cardiaca congenita

In segno di lutto, domani non scenderanno in campo ne' la prima squadra del Pineto calcio (Eccellenza Abruzzo) ne' le formazioni giovanili. Lo ha detto il segretario dirigente del Pineto calcio, Antonio Di Marco ieri presente quando il bambino si e' sentito male sul campo. "Durante l'allenamento - ricorda oggi - Marco Calabretta si e' avvicinato al mister dicendo che non si sentiva bene, che aveva le vertigini e gli e' crollato addosso. Da li' sono subito partite le cure di primo soccorso, perche' tra gli istruttori ed accompagnatori all'interno del nostro gruppo abbiamo anche chi ha fatto il corso per l'uso dei defibrillatori, anche chi lavora con il 118, l'ambulanza e' arrivata dopo tre, quattro minuti". Il bambino che aveva difficolta' respiratorie ma era cosciente e' stato assistito dall'equipaggio dell'ambulanza medicalizzata e trasferito all'ospedale di Atri. "Da qui lo stavano per trasferire ad Ancona, era arrivato anche l'elicottero ma purtroppo non ce l'ha fatta

"Il certificato medico del bambino scadeva a novembre ma come prassi, nel momento in cui iniziamo la stagione, noi gli facciamo nuovamente la visita medica. Lui aveva fatto visita medica e elettrocardiogramma che per legge non e' obbligatorio. E' stato fatto tutto quello che si poteva fare. In questo senso a mio parere la legge e' sbagliata, perche' prevede l'elettrocardiogramma sotto sforzo solo per chi e' sopra i 12 anni. Per me va prescritto per tutti, anche perche' possono esserci difetti latenti, nascosti, che si vedono solo attraverso visite molto specialistiche". Cosi', dopo la morte di Marco Calabretta, il direttore tecnico del settore giovanile del Pineto calcio, Franco Oddo, ex calciatore e allenatore di varie squadre di serie B e A. "C'era il solo allenamento dei pulcini secondo anno e il bimbo, che tra l'altro era uno dei piu' bravi calcisticamente, ha detto all'allenatore: 'mi gira la testa, mi gira la testa', poi si e' accasciato tra le sue braccia. Io stavo a cinquanta metri di distanza, siamo arrivati tutti. E' stato fatto tutto quello che si poteva fare - ribadisce oggi Oddo -. Aveva problemi di respirazione ma il battito c'era, abbiamo chiamato subito l'ambulanza che e' arrivata in pochi minuti. Caricato sull'ambulanza pensavamo che il peggio fosse passato e invece non era cosi'. Dopo poche ore abbiamo ricevuto questa notizia tragica, che ci ha prostrati tutti"

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