Avrebbero favorito l'aggiudicazione dell'appalto diretto a un'impresa teramana in cambio di promesse illecite, ora la procura della Repubblica dell'Aquila sta passando al setaccio il comportamento non solo della ditta, ma anche di tecnici e proprietari. L'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Antonietta Picardi con le indagini portate avanti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) guidato dal nuovo comandante regionale, il maggiore Spoletini, riguarda l'affidamento di un grande aggregato nel cuore del centro storico del capoluogo, del valore di 23 milioni di euro, palazzo Ciolina-Ciampella, compreso all'interno dell'aggregato "Quattro Cantoni" tra corso Vittorio Emanuele, corso Principe Umberto, via Accursio e via Navelli. Gli indagati sono 6.
L'assegnazione della commessa e' stata fatta in forma diretta perche' l'intervento rientra nella cosiddetta ricostruzione privata, in cui le assemblee dei proprietari possono affidare fiduciariamente i lavori, quindi in deroga alle leggi sugli appalti pubblici. Sui lavori privati anche la stessa procura ha chiesto spesso nuove e piu' ferree regole per disciplinarli, ma al momento di varare le nuove norme nel decreto "Enti territoriali" e' sparita l'ipotesi di "mini gare" e anche l'alternativa di "white list" di ditte certificate da cui continuare a scegliere direttamente non ha trovato accoglimento, secondo quanto denunciato dalla politica locale per l'opposizione del ministero dell'Interno che non vuole congestionare la prefettura, ente a cui sarebbe spettato l'onere del controllo. L'ipotesi di reato di questo procedimento e' di truffa aggravata. Nella giornata di oggi il Noe, nucleo specializzato che dopo il terremoto all'Aquila ha aperto un ufficio specifico, ha effettuato acquisizioni a carico dei potenziali responsabili che non sono stati ancora iscritti sul registro degli indagati. La procura non ha comunque bloccato l'attivita' di ricostruzione.
immagine di repertorio
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: