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HOME » CRONACA » OMICIDIO CHIETI, PROSEGUONO LE INDAGINI SUL PRESUNTO ASSASSINO
Pubblicato il 10/10/2016 20:08

Omicidio Chieti, proseguono le indagini sul presunto assassino

Avrebbero suonato insieme Pietro De Falco e il suo assassino poco prima della rissa letale conclusasi con la morte del musicista quarantenne di Chieti, trovato morto con la gola squarciata in via Pescara a Chieti. E' quanto emerge da una ricostruzione dei fatti e dal fermo di polizia per l'omicidio del 24enne di Chieti Emanuele Cipressi ora accusato di omicidio volontario. Fausto Di Marco sarebbe andato al Circolo 3 Assi in via Colle dell'Ara sabato sera per chiedere di duettare lì in concerto e per assistere all'evento musicale in programma, secondo una super testimone De falco e il presunto assassino avrebbero litigato per futili motivi dopo aver suonato insieme prima della lite, avvenuta probabilmente per degli apprezzamenti su una ragazza. Oggi l'autopsia, affidata a Pietro Falco, responsabile di medicina legale della Asl di Chieti, stabilirà la causa della morte, provocata molto probabilmente da una bottiglia rotta che ha reciso di netto la carotide. 

E' stata una trentenne che vive a Chieti, con la quale due notti fa Fausto Di Marco aveva tentato un approccio respinto, a presentarsi alle 13 di ieri ai carabinieri della Compagnia di Chieti, comandati dal maggiore Federico Fazio, e a raccontare cosa era accaduto, come e perche' Di Marco e' stato ucciso. Fino a quel momento nulla era venuto fuori dai numerosi testimoni sentiti in Questura dalla Squadra Mobile e trovati all'esterno del kebab e del circolo privato di Chieti Scalo, sulla dinamica dell'omicidio di Di Marco perche' nessuno, fra i testimoni, diceva di aver visto alcunche', ne' liti, ne' screzi ne' altro. La donna invece, amica di Emanuele Cipressi, il 24enne padre di due figli sottoposto a fermo del pubblico ministero di Chieti Giancarlo Ciani nel tardo pomeriggio di ieri con l'accusa di omicidio, aveva visto tutta la scena perche' era in compagnia del 24enne, all'esterno del circolo in cui aveva trascorso la serata, quando Di Marco aveva tentato, a quanto pare ubriaco, un approccio piuttosto pesante e che lei aveva respinto. Sentitosi respinto, Di Marco, secondo il racconto della testimone, le ha lanciato un bicchiere che lei e' riuscita a schivare ed e' finto addosso a Cipressi. Cipressi, che in quel momento aveva in mano una bottiglia di birra, un po' per difendere la ragazza sua amica, un po' per il bicchiere, si e' avvicinato a Di Marco. Ne e' nata una colluttazione, i due sono finiti a terra e quando Cipressi si e' rialzato Di Marco, che pure si e' quasi rialzato barcollante, perdeva gia' molto sangue, raggiunto al collo probabilmente da un coccio di bottiglia che gli ha reciso le vene della carotide. La ragazza a quel punto, alla vista del sangue e pensando che Di Marzio fosse solo ferito, e' tornata a casa. Ma quando, in tarda mattinata, ha appreso dai telegiornali che quell'uomo era morto, ha deciso che non poteva tenersi dentro quel peso ed ha raccontato tutto ai carabinieri. A rafforzare gli indizi contro Cipressi anche un paio di jeans, macchiati di sangue, trovati nel bagno della casa in cui il giovane vive. Oltre che con i gravi indizi di colpevolezza il fermo, che ora dovra' essere convalidato ma l'udienza non e' stata ancora fissata, e' stato motivato anche con il pericolo di fuga perche' il giovane si e' allontanato immediatamente dal luogo del delitto e, una volta a casa, vistosi scoperto, avrebbe potuto fuggire.

Sara' effettuata domani l'autopsia su Fausto Di Marco. L'esame autoptico verra' affidato formalmente domani alle ore 9 al dottor Pietro Falco, responsabile della medicina legale dell'Asl di Chieti. L'atto che dispone l'esame medico legale e' stato recapitato nel pomeriggio al difensore di fiducia di Di Marco, l'avvocato Roberto Di Loreto, che ha nominato come consulente di parte il medico leale Luigi De Pascalis. Sempre oggi Di Loreto ha avuto un primo incontro in carcere a Chieti con il suo assistito, incontro molto breve finalizzato esclusivamente ad alcuni adempimenti come la firma sulla procura che conferisce il mandato difensivo. Cipressi e' apparso molto provato ma, secondo quanto si e' appreso, i due non hanno parlato dei fatti della scorsa notte. Il legale e il suo assistito si incontreranno di nuovo nei prossimi giorni, nel frattempo non e' stata ancora fissata l'udienza di convalida del fermo disposto dal pubblico ministero Giancarlo Ciani nei confronti del 40enne teatino che e' accusato di omicidio

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