Condotte persecutorie nei confronti della moglie "in modo da ingenerare nella donna un grave stato di ansia e di paura, costringendola a modificare le proprie abitudini". Per questo motivo, R.G. dell'Universita' dell'Aquila e membro del Cda presso lo stesso Ateneo, dovra' affrontare il processo fissato a meta' novembre del nuovo anno al Tribunale di Roma. A disporre il rinvio a giudizio, il Gup del Tribunale capitolino, Vilma Passamonti, dopo aver valutato il materiale probatorio raccolto e le testimonianze. Secondo l'accusa l'uomo con le sue condotte avrebbe costretto la sua ex moglie "a essere accompagnata a casa da amici e conoscenti, a variare gli orari relativi alle sue uscite di casa o a cambiare gli itinerari per evitare di incontrarlo, a rimanere in casa temendo i suoi continui appostamenti". Tra le accuse mosse anche le chiamate incessanti a telefono, ma anche "nell'aggredirla verbalmente per motivi di gelosia, alla presenza di amici o conoscenti e nel minacciarla violentemente con la frase "se mi tradisci ti uccido"
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