"Esperanda", "Belem", "Zio Giulio". Sono i nomi delle piccole imbarcazioni rinvenute in un cantiere in disuso alla foce del Vomano, a Roseto degli Abruzzi. Per completare i lavori di risanamento idraulico, infatti, la Provincia di Teramo ha dovuto demolire una serie di manufatti all'interno dei quali sono state rinvenute delle imbarcazioni di proprieta' sconosciuta. Per rintracciare gli eventuali proprietari e' stato bandito un avviso pubblico
Il quotidiano "Il Centro" ha però pubblicato una replica del proprietario del cantiere. "Quelle barche non sono affatto abbandonate, ma hanno tutte un proprietario i cui dati sono a disposizione di chiunque", si lege nell'articolo pubblicato nell'edizione teramana del quotidiano. A parlare è Giovanni Baroni, proprietario del cantiere navale. "Avevamo chiesto ufficialmente alla Provincia l’autorizzazione per poter ritirare dal cantiere imbarcazioni e stampi depositati nell’area antistante i capannoni, oltre a documenti e mobili ancora negli uffici e altro. Ma fino a oggi non abbiamo avuto alcuna risposta. Inoltre sono scomparse diverse attrezzature ancora in buono stato per un valore di 80mila euro e per questo sono stato costretto a presentare una denuncia alle autorità competenti", si legge infine.
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