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Pubblicato il 21/11/2016 21:09

Primo esperimento di telemedicina alla Asl L'Aquila

Con un contatto audio-video a distanza il medico parla col paziente che sta casa, controlla i valori clinici, gli fissa la terapia da seguire a domicilio, evita il ricovero in ospedale e recupera posti letto da utilizzare per casi acuti. Nella settimana scorsa, dall'Ex Onpi de L'Aquila, i medici della Asl hanno stabilito un collegamento telematico con un paziente che abita in una casa situata nel cratere sismico di Montereale , effettuando il primo test di un progetto di telemedicina chiamato Telepallium, tra i primi in Italia. La prova di controllo del malato a distanza, che sta per aprire la strada a un nuovo modello di assistenza da applicare in tempi brevi a un numero elevato di pazienti in provincia dell'Aquila, e' stata effettuata dal servizio di terapia del dolore e cure palliative della Asl, diretto dal prof. Franco Marinangeli. Una metodica, gia' messa a punto e che verra' attuata a regime nei prossimi mesi nelle diverse aree della provincia, che traduce nella pratica il filone della telemedicina di cui in Italia si parla spesso senza pero' attuazioni concrete. "Questo sistema di assistenza - spiega il direttore della Asl, Rinaldo Tordera - consente di avere un contatto continuo dei medici con i malati a domicilio, di adeguare rapidamente le terapie senza spostare il paziente e soprattutto di ridurre i ricoveri in ospedale. Un orientamento che va nella direzione del piano sanitario della Regione che potenzia il territorio e da' all'ospedale un ruolo preciso, quello di accogliere e curare i pazienti con malattie acute". Con il nuovo sistema si possono trasmettere tutti i piu' importanti parametri vitali (Elettrocardiogramma, pressione arteriosa, saturazione di ossigeno nel sangue, peso, movimento, dolore). Nei prossimi mesi sara' un operatore, localizzato nella sede dell'ex Onpi dell'Aquila, a ricevere e gestire i parametri dei pazienti sul territorio provinciale. Tramite il contatto in video e voce, il medico potra' aggiustare la terapia e, se necessario, chiedere l'intervento del medico di famiglia e dello specialista. Oltre al grande vantaggio del paziente di curarsi a casa, ci sara' un risparmio importante per le casse della sanita', tenendo conto che una giornata di ricovero costa circa 1.000 euro. Peraltro c'e' un importante progetto, che sara' attuato nei prossimi mesi, finalizzato a ottimizzare le cure a domicilio su pazienti oncologici, definito "ICare' e inserito nel programma Horizon 2020. E' frutto della collaborazione tra Universita' dell'Aquila, Dipartimento di scienze cliniche applicate e biotecnologiche e l'Unita' operativa complessa di anestesia, rianimazione, terapia del dolore e cure palliative della Asl. 

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