Partirà il 10 aprile del 2017, con le prime testimonianze, il processo dinanzi al giudice monocratico di Chieti Andrea Di Berardino, nei confronti del direttore generale dell'universita' ''d'Annunzio'' di Chieti Pescara Filippo Del Vecchio, citato a giudizio, in seguito ad una imputazione coatta, con le accuse di violazione della pricacy e diffamazione. Nell'udienza di ammissione delle prove svoltasi oggi si sono costituiti parte civile 53 dipendenti dell'ateneo, fra i quali l'ex direttore generale Marco Napoleone. La vicenda da cui ha preso le mosse prima l'indagine quindi il processo a carico di Del Vecchio, e' relativa alla diffusione a mezzo e mail inviate tutto il personale dell'universita', da parte dello stesso Del Vecchio, del documento denominato analisi utilizzo fondo accessorio 2001-2013. Il documento, pubblicato anche sul sito istituzionale della d'Annunzio, conteneva i nomi di oltre un centinaio di dipendenti e delle somme accessorie ricevute da ognuno di loro: secondo il direttore generale si tratta di benefici, elargiti sotto la precedente gestione amministrativa dell'ateneo, non previsti ne' da leggi ne' da contratti, benefici. I dati stipendiali erano elencati analiticamente per ciascuno dei dipendenti: di questi in 41 hanno querelato Del Vecchio. Le querele avevano portato all'apertura di un'indagine da parte della Procura della Repubblica di Chieti ma indagine che si era chiusa con la richiesta di archiviazione. Alla chiesta di archiviazione si sono opposti i querelanti, quindi il gip ha disposto l'imputazione coatta nei confronti di Del Vecchio.
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