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HOME » CRONACA » PROCESSO ALLE "VILLETTE" DI VILLA PINI, L'ACCUSA RINUNCIA A MARINO
Pubblicato il 03/11/2015 22:10

Processo alle "villette" di Villa Pini, l'accusa rinuncia a Marino

In molti hanno pensato che potesse arrivare da un momento all'altro, ma l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, pur nella lista dei testimoni, non si e' presentato al Tribunale di Chieti al processo per la gestione delle strutture di riabilitazione psichiatrica che facevano capo al gruppo Villa Pini, poiche' non e' stato citato. La pubblica accusa ha infatti rinunciato a sentirlo. Marino, in qualita' di presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta del Senato, effettuo' nel 2009 un sopralluogo nelle strutture e presento' una denuncia sulla situazione riscontrata. Nel processo e' imputato Vincenzo Angelini, l'ex magnate della sanita' privata abruzzese che, con le sue accuse di aver pagato tangenti, nel 2008 mando' in carcere l'allora presidente della Regione Abruzzo Del Turco e che lo scorso 30 ottobre e' stato condannato a 10 anni di reclusione, proprio dal Tribunale di Chieti , per la bancarotta del gruppo Villa Pini. L'indagine della Procura di Chieti scaturita dalla denuncia della Commissione allora presieduta da Marino ha portato al processo odierno nei confronti di Angelini e di altre cinque persone: la moglie, Annamaria Sollecito, la figlia Chiara, Claudio Cignarale, Vincenzo Recchione e Giovanni Pardi, con accuse che vanno dall'abbandono di persona incapace alla truffa.

Nell'udienza di oggi sono stati sentiti i primi testimoni fra i quali il luogotenente del Nas che indago', Michele Pintauro, e alcuni dirigenti di dipartimento dell'Asl di Chieti. Accertamenti e ispezioni compiuti all'epoca, come e' emerso in aula, misero in evidenza da una parte criticita' strutturali - locali maleodoranti, umidita', uscite di sicurezza chiuse a chiave, finestre non regolari, altezze insufficienti e carenze di vario genere che le rendevano prive dei requisiti minimi per erogare prestazioni sanitarie. Ma anche la inappropriatezza di molti ricoveri: la gestione delle strutture psichiatriche di Villa Pini avrebbe prodotto una truffa per oltre 24 milioni di euro alla Regione Abruzzo: la truffa si sarebbe consumata, secondo l'accusa, ricoverando negli anni pazienti in realta' non bisognosi o non suscettibili di riabilitazione psichiatrica, ma piu' correttamente trattabili in strutture semi protette. Prossima udienza per ascoltare altri testimoni il 3 febbraio del 2016: esaurita la discussione si andra' alla sentenza

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