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Pubblicato il 19/12/2015 12:12

Sequestrati 500 mila euro a componente della "Nuova Banda Battestini"

La polizia e la Guardia di Finanza di Pescara, su disposizione del Tribunale del capoluogo adriatico, hanno sequestrato beni mobili e immobili in zona Fontanelle per un valore complessivo di circa 500 mila euro riconducibili a Paolo De Luca, 45anni, gia' personaggio di spicco della famigerata "Nuova Banda Battestini". De Luca nel maggio del 2013 era finito in carcere a seguito del pronunciamento della Cassazione per una serie di rapine a banche e portavalori messe a segno tra il 2000 e il 2006 dalla banda di cui faceva parte. Il 45enne era considerato a capo dell'organizzazione al pari di Massimo Ballone, ex componente della banda Battestini. L'ingente patrimonio sequestrato oggi e' costituito da 4 unita' immobiliari - 2 appartamenti e relative pertinenze -, una autovettura e un furgone, per un valore commerciale stimato in circa 500 mila euro. L'operazione e' il risultato di un articolato lavoro investigativo espletato dalla polizia e dalla guardia di finanza in applicazione del decreto legislativo n.159 del 6 settembre 2011, noto come "Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione".

Tale norma, infatti, non e' indirizzata ai soli indiziati di appartenenza ad associazioni per delinquere di stampo mafioso o a sodalizi criminali tradizionalmente ritenuti "piu' pericolosi", ma ben puo' essere estesa a tutte quelle persone che rientrano nella categoria della criminalita' comune purche' risulti dimostrata la loro pericolosita' sociale nonche' la sproporzione tra il valore dei beni posseduti ed i redditi dichiarati, si' da far ritenere che tali beni siano, in tutto o in parte, frutto di attivita' illecite o ne costituiscano il reimpiego.

Per lo Stato era privo di attivita' lavorativa lecita, dunque fonti reddituali.Tutti i beni, mobili ed immobili, originariamente cointestati a De Luca ed alla ex moglie, sono attualmente intestati esclusivamente a quest'ultima. Nel corso dell'indagine, tuttavia, sono stati raccolti elementi idonei a suffragare la tesi - pienamente accolta dall'autorita' giudiziaria - che tale trasferimento di proprieta' costituiva un espediente posto in essere, in seguito alla fittizia separazione, per evitare l'aggressione patrimoniale da parte delle forze di polizia. 

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