Uomini del Corpo Forestale dello Stato della provincia di Chieti durante un'attivita' di controllo in materia di sicurezza alimentare, hanno sequestrato in un esercizio commerciale del comprensorio vastese 345 chilogrammi di tartufo scorzone, il Tuber aestivum Vitt, e 5 chilogrammi di tartufo bianco ovvero Tuber magnatum Pico, contestando la mancata tracciabilita' del tubero. Il rivenditore e' stato inoltre sanzionato, per oltre 3.000 euro, per la mancata comunicazione alla Regione Abruzzo della quantita' di prodotto commercializzato. L'attivita' rientra nella campagna di controlli su tutta la filiera dei tartufi ovvero raccoglitori, intermediari, distributori e trasformatori, intorno alla quale - secondo la Forestale, girano ingenti interessi economici e spesso attivita' illecite. "Tale opera di monitoraggio del Corpo Forestale dello Stato - si legge in una nota - costituisce un rilevante tassello per la sicurezza alimentare dei consumatori e per la tutela del patrimonio boschivo contro raccoglitori senza scrupoli che, in dispregio delle norme, ottengono illeciti guadagni dal prelievo di tartufi al di sopra dei limiti quantitativi consentiti, in periodo di divieto, spesso con modalita' non rispettose dell'ambiente che compromettono le capacita' produttive delle tartufaie, compiendo vere e proprie aggressioni al bosco, alterandone l'equilibrio eco sistemico".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: