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Pubblicato il 01/11/2016 08:08

Sisma, nel Teramano migliaia di sfollati

 Aumenta di ora in ora il numero di persone costrette in Abruzzo a lasciare le proprie case a causa del sisma di ieri. La situazione più drammatica si registra nel Teramano, dove sono oltre 3.000 le persone che dormiranno fuori dalle proprie abitazioni e dove sono stati interessati dal sisma 18 Comuni. Problemi anche in provincia dell'Aquila con criticità in 14 Comuni. Il dato segnalato dai Comuni comprende anche chi ha scelto di abbandonare le proprie abitazioni per non correre rischi come a Montorio al Vomano (Teramo), paese di circa 8000 abitanti dove in 2000 hanno scelto di dormire fuori quasi tutti accolti nelle quattro strutture di accoglienza allestite sul territorio.

Aumenta il numero delle persone sfollate nel Comune di Teramo, dove ai 261 di ieri si sono aggiunte oggi altre 56 persone interessate da otto ordinanze di sgombero relative ad edifici privati di Forcella, Valle san Giovanni, Miano, Villa Ripa, Rapino, Spiano e centro citta'. Lo riferisce il Comune di Teramo aggiungendo che, complessivamente, ad oggi, sono pervenute al Centro operativo comunale di Teramo 407 segnalazioni. "Ai senza-tetto - dice il Comune - e' stata proposta l'alternativa tra l'autonoma sistemazione o l'ospitalita' in albergo e il 90% ha optato per la prima proposta". Nella serata il Sindaco, Maurizio Brucchi, si e' riunito con i dirigenti scolastici, ai quali ha comunicato la decisione, presa di concerto con il presidente della Provincia e comunicata al Prefetto, che da mercoledi' 2 Novembre e fino a Sabato prossimo, 5 novembre, tutte le scuole di ogni ordine e grado rimarranno chiuse, al fine di continuare e completare le verifiche e realizzare gli eventuali piccoli immediati interventi. Oggi, comunque, sono state condotte le verifiche di agibilita' in molte scuole e non sono emersi problemi. Analogo provvedimento e' stato assunto per l'Universita', di concerto con il Magnifico Rettore. Domani, martedi' 1 Novembre, riapriranno intanto i cimiteri di Cartecchio, San Nicolo', Caprafico e Miano, con l'accesso al cimitero cittadino garantito da un ingresso laterale, visto che il sisma ha danneggiato quello utilizzato abitualmente, e con alcune zone dei cimiteri comunque interdette alla visita. Disposta inoltre la chiusura dell'edificio dove hanno sede i giudici di pace, perche' i locali sono stati dichiarati inagibili.

Da un primo monitoraggio effettuato dalla Provincia sulle scuole di sua competenza al momento si registrerebbero tre situazioni veramente critiche: una tra il "Forti" e il "Pascal" di Teramo (istituti contigui), con 28 aule con problemi, anche se non di tipo strutturale, oltre agli uffici amministrativi; l'altra al Convitto di Teramo dove ci sono 5 aule con lesioni e un piano del dormitorio che attualmente alloggia 40 convittori inagibile. "Intanto faremo subito i lavori dove e' possibile - ha dichiarato il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino - e pensiamo di recuperare all'uso una parte degli spazi danneggiati. Per i convittori potremmo decidere per una momentanea sistemazione in una struttura alberghiera. Stiamo gia' verificando con i Dirigenti le diverse opzioni"

 "Il centro storico di Atri e' quello piu' grande e piu' vasto dopo Teramo. Questa mattina la Regione mi ha chiamato per chiedermi di partecipare alla riunione del 10 novembre con Renzi . Io ho detto che sto facendo i sopralluoghi sul territorio. E' vergognoso. Non e' che siamo lasciati soli, siamo proprio allo sbando". E' quanto affermato dal sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, nel corso di una riunione convocata alla Provincia per fare il punto della situazione sul post sisma del 30 ottobre, al quale partecipano 25 sindaci sui 40 invitati. Il primo cittadino di Atri, sottolineando che non vuole lamentarsi rispetto ad altre situazione piu' gravi e che il comune ha avuto danni "anche se non importanti", ha aggiunto: "Combattiamo con la paura delle famiglie, preoccupate per le scuole, abbiamo anche un ospedale con verifiche da fare al reparto di rianimazione. Credo che la protezione civile possa fare una visita. Non sto chiedendo soldi o uomini, solo un tecnico di protezione civile che faccia i sopralluoghi con noi".

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