Avevano organizzato, tra Pescara e Chieti, una diffusa rete di spaccio di cocaina e hashish ed erano pronti a rapinare esercizi commerciali: per questo la Guardia di Finanza del Comando provinciale di Pescara, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, ha arrestato e posto ai domiciliari tre persone, a una quarta è stato notificato l'obbligo di dimora. Tutti sono indagati per spaccio di stupefacenti, ricettazione, porto e detenzione abusiva di armi. Ai domiciliari sono finiti un 50enne e un 32enne di Montesilvano e un 37enne di origini albanesi; obbligo di dimora per un 36enne di Montesilvano. I tre, ad aprile 2015, erano stati fermati dalle Fiamme Gialle a San Giovanni Teatino: a bordo di un'auto rubata, indossavano passamontagna e guanti e nel bagagliaio avevano coltelli, una scacciacani e attrezzi da scasso. A casa di uno dei fermati era stato trovato un fucile da caccia completo di circa 300 munizioni e un arsenale di coltelli e armi bianche, tutto detenuto illegalmente, oltre a merce rubata. Le indagini hanno consentito di ricostruire numerosi episodi di spaccio, sistematici contatti con la criminalita?albanese finalizzati all'approvvigionamento di consistenti quantitativi di droga, nonché gli intenti del gruppo criminale che verosimilmente voleva incrementare l'acquisto di stupefacenti finanziandosi con i proventi di furti e rapine. Le indagini, condotte dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara, erano state avviate a margine della più complessa operazione "Ariosto 2013" a contrasto del traffico di stupefacenti, che nel giugno 2015 aveva sgominato un'organizzazione criminale senegalese con l'arresto di 29 persone. Gli elementi investigativi raccolti, che mostravano come tra Pescara e Chieti operasse un gruppo criminale molto attivo nello spaccio, ad aprile 2015 avevano portato all'arresto di un cittadino albanese trovato in possesso di quattro chilogrammi di hashish. Stamani l'operazione e l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Pescara Gianluca Sarandrea su richiesta del sostituto procuratore Gennaro Varone.
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