L'affidamento in house al Cogesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Sulmona rischia di saltare: la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, su ricorso presentato da un'altra azienda, ha riscontrato che nella stipula della convenzione avvenuta nel novembre 2014 tra la precedente amministrazione Ranalli ed il Cogesa mancava l'attivita' di prevalenza. "Nell'ambito dell'applicazione della giurisprudenza della Corte - si legge nella sentenza - in materia di affidamenti diretti degli appalti pubblici detti in house, al fine di stabilire se l'ente affidatario svolga l'attivita' prevalente per l'amministrazione aggiudicatrice, segnatamente per gli enti territoriali che siano suoi soci e che lo controllino, non si deve ricomprendere in tale attivita' quella imposta a detto ente da un'amministrazione pubblica, non sua socia, a favore di enti territoriali a loro volta non soci di detto ente e che non esercitino su di esso alcun controllo. Tale ultima attivita' deve essere considerata come un'attivita' svolta a favore di terzi". In sintesi nell'azione Cogesa-Comune di Sulmona non e' ricompresa l'attivita' prevalente e l'affidamento diretto e' da ritenere come un'attivita' verso terzi. La sentenza non e' definitiva perche' ora l'ultima parola spetta al Consiglio di Stato
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