Il terremoto che ha colpito il centro Italia non ha risparmiato nessuno dei sedici cimiteri del comune di Teramo, che al termine delle ispezioni post sisma risultano tutti parzialmente, quando non totalmente inagibili. Compreso il cimitero di Teramo capoluogo, dove solo alcune parti risultano in classe A (agibile), mentre il resto e' stato catalogato in classe B (temporaneamente inagibile),C (parzialmente inagibile) ed E (inagibilita' totale). In classe E anche alcune parti del cimitero di S.Atto, i loculari e la chiesa del cimitero di Varano, i cimiteri di Garrano, Rupo e Putignano, parte di quelli di Rapino,Frondarola, Forcella e Caprafico, Poggio Cono e Miano. "La scheda sui sopralluoghi nei cimiteri e' abbastanza pesante - commenta il sindaco Maurizio Brucchi - sono tutti molto danneggiati e al riguardo ho convocato una riunione con la Team e chiesto alla Dicomac di capire chi deve fare cosa". Il Comune, infatti, e' proprietario dei cimiteri, mentre la Team ne ha la gestione ed anche la manutenzione straordinaria. "Abbiamo la necessita' di capire chi puo' e deve fare i relativi interventi - conclude il sindaco - I cimiteri sono quasi tutti catalogati in E ed anche buona parte del cimitero cittadino si trova in questa condizione. Lo sapevamo che i danni erano tanti e questa e' un'ulteriore dimostrazione che la situazione continua ad essere difficile. Domani faremo questa riunione con l' obiettivo di riaprire il prima possibile quei cimiteri che possono essere riaperti".
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