Il gup del Tribunale di Teramo Giovanni De Rensis ha rinviato a giudizio questo pomeriggio, con le accuse di peculato e truffa, l'ex direttore dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo Vincenzo Caporale. Il processo a carico dell'ex direttore, nel quale l'Istituto si e' costituito parte civile con una richiesta di risarcimento di 50 mila euro per danno di immagine, si aprira' il prossimo 9 settembre. L'inchiesta, che inizialmente vedeva indagati anche altri dirigenti dell'Izs, per i quali e' stata successivamente chiesta l'archiviazione, e' quella a firma del pm Greta Aloisi e relativa a presunti rimborsi non dovuti e liquidati in relazione alle trasferte istituzionali all'Oie, l'organizzazione mondiale della sanita' animale. In particolare la Procura contesta a Caporale il peculato perche' in qualita' di allora direttore dello zooprofilattico si sarebbe appropriato indebitamente "avendone la disponibilita' per ragione del suo ufficio", di risorse finanziarie dell'ente pari ad oltre 11.616. Sotto accusa le spese di soggiorno relative alle trasferte parigine all'Oie. Spese che avrebbe pagato con la carta di credito aziendale presentando poi all'Izs "la relativa documentazione giustificativa senza comunicare il gia' avvenuto rimborso da parte dell'Oie". Doppi rimborsi, dunque, che gli sono costati anche l'accusa di truffa questa volta in relazione alle spese relative agli spostamenti in taxi effettuati nel corso delle stesse trasferte. Anche in questo caso, secondo l'accusa, Caporale avrebbe "presentato all'Istituto le ricevute di pagamento omettendo di comunicare il gia' avvenuto rimborso da parte dell'Oie" e inducendo cosi' "in errore il personale dell'ufficio risorse umane che liquidata in suo favore rimborsi non dovuti per trasferimenti" per circa 1230 euro. Caporale e' difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri.
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