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Pubblicato il 29/09/2016 08:08

Terrorismo, una condanna a sei anni per un ex carabiniere

"Questo e' il momento storicamente perfetto per carbonizzare Napolitano e la sua scorta. Da qui deve iniziare la liberazione d'Italia". Per questa e altre affermazioni, oltre ai piani di attentati per uccidere politici e giudici, far saltare questure, prefetture e la sede di Equitalia di Chieti, e' stato condannato dal gup del tribunale dell'Aquila Guendalina Buccella con rito abbreviato a 6 anni di reclusione Stefano Manni, 49 anni, ascolano residente a Montesilvano. L'uomo, un ex carabiniere, e' ritenuto il capo del gruppo politico clandestino "Avanguardia ordinovista", sgominato dall'operazione "Aquila nera", condotta in diverse regioni d'Italia (Abruzzo, Lombardia, Piemonte Lazio e Campania) dal Ros del carabinieri, che ha portato il 22 dicembre 2014 all'arresto di 14 persone, di cui 11 in carcere e 3 ai domiciliari.

Assolto, invece, sempre con rito abbreviato, Franco Montanaro, 46 anni. Nell'inchiesta coordinata dall'allora procuratore antimafia e antiterrorismo, Fausto Cardella, oggi procuratore generale a Perugia, e dal sostituto Antonietta Picardi, altre 30 persone sono state indagate a piede libero. Nel luglio 2015 con giudizio immediato sono stati disposti i rinvii a giudizio di tutti gli accusati iniziali, in tutto 44 persone. Attualmente una ventina di persone e' sotto processo a Pescara. Non tutti hanno le stesse accuse visto che molte di queste persone sono state inquisite solo per avere approvato su Internet i disegni eversivi dei piu' esagitati. 

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