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Pubblicato il 18/02/2016 10:10

Balneari, Padovano (Sib) spinge per il "modello Toscana"

 Oltre 2.000 imprenditori balneari da tutta Italia oggi in piazza Santissimi Apostoli a Roma per il presidio organizzato in tema di riforma delle concessioni demaniali. Alcune regioni, proprio per sottolineare l'urgenza e la necessita' di tale riforma, si sono dichiarate disponibili a supplire ad eventuali carenze a livello nazionale con provvedimenti regionali. I presidenti delle associazioni sono stati ricevuti dal ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa, il quale ha garantito l'imminente convocazione di un Tavolo tecnico Stato-Regioni con le categorie per assicurare una rapida e positiva stesura della nuova legge di riordino delle concessioni turistico-ricreative. "Come al solito - commenta il presidente del SIB/Confcommercio Abruzzo, Riccardo Padovano - i balneari abruzzesi si sono fatti trovare pronti ed hanno contribuito alla riuscita della grande manifestazione nazionale per chiedere una proroga trentennale delle concessioni. Al riguardo la Regione Toscana ha annunciato di avere gia' recepito quanto da noi sostenuto dalla scorsa estate in merito alla possibilita' di legare l'allungamento della durata delle concessioni agli investimenti effettuati. Tale proposta e' stata gia' da noi presentata al presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso lo scorso 22 dicembre e alla luce di quanto fatto dalla Toscana e dal Veneto tornemo a sollecitare il recepimento della nostra richiesta gia' da domani. E' una proposta concreta e perseguibile per evitare di vanificare anni e anni di sacrifici fatti da tanti piccoli imprenditori e per garantire e far crescere i servizi in spiaggia. Si tratta di salvaguardare il futuro delle nostre concessioni ma anche il sistema turistico regionale basato sulle piccole e medie imprese; in questa battaglia - dice infine Padovano - abbiamo anche la solidarieta' dei nostri clienti che hanno compreso che con le aste esiste il rischio concreto che le multinazionali si impossessino delle spiagge, aumentando i prezzi e magari chiudendo l'accesso pubblico all'arenile"

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