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Pubblicato il 18/10/2016 21:09

Banca Marche, raddoppiano i convenuti dell'azione di responsabilità

Quasi raddoppiano, in corso di procedimento ad Ancona, i convenuti dell'azione di responsabilità da 282 milioni di euro promossa inizialmente dai commissari della vecchia Banca Marche, dichiarata poi insolvente, nei confronti di 31 persone, tra ex dirigenti, presidenti consiglieri dei vecchi cda e sindaci fino all'aprile 2102 oltre alla societa' di revisione PriceWaterhouse Coopers. Un'udienza della causa davanti al giudice civile di Ancona Alessandro Di Tano avrebbe dovuto svolgersi oggi ma e' slittata al 7 febbraio prossimo. Il motivo e' proprio nella catena di altre chiamate in causa da parte dei convenuti: in molti casi si tratta di compagnie assicurative tirate in ballo per 'coprire' le somme che gli interessati potrebbero essere chiamati a corrispondere dopo l'azione messa in moto dalla vecchia BM per l'emersione di un buco 'miliardario' nelle casse del Gruppo dovuto in gran parte ad erogazioni di finanziamenti senza le dovute cautele o istruttorie. Al 7 febbraio e' slittata anche la causa parallela relativa ad un'analoga causa di responsabilita' da 87 milioni di euro avviata dal commissario di Medioleasing - societa' controllata da BM e ora incorporata dalla Nuova Banca Marche - nei confronti di 14 persone - tra cui PriceWaterhouseCoopers - tra cui ex dirigenti e sindaci revisori in carica tra il 2006 e il 2012: la societa' di leasing ritiene gli ex manager responsabili a vario titolo del dissesto. Anche in questo caso il numero delle posizioni coinvolto e' destinato ad aumentare. Il ricorrente aveva anche chiesto un sequestro conservativo del valore complessivo di 15 milioni di euro in solido a carico di nove dei 14 chiamati in causa. Il tribunale trattera' il provvedimento il 24 ottobre prossimo. Nel frattempo due ex sindaci di Medioleasing hanno transato facendo ricorso all'assicurazione che copriva eventuali responsabilita' professionali. Tra i principali destinatari delle due azioni di responsabilita' ma anche dell'istanza di sequestro c'e' l'ex direttore generale di Banca Marche Massimo Bianconi a carico del quale pende gia' davanti al gup di Ancona un procedimento penale per presunti casi di corruzione tra privati. Intanto si attende la chiusura dell'inchiesta madre: gli avvisi di conclusione delle indagini, comprendenti per alcuni l'ipotesi di bancarotta fraudolenta, dovrebbero arrivare nelle prossime settimana: il numero delle persone coinvolte potrebbe crescere dalle 37 unita' - ma uno degli indagati e' nel frattempo deceduto.

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