Allarme per la crescita dell' economia illegale: a lanciarlo la ricerca condotta dall'Ufficio Studi di Confartigianato Chieti, su dati Istat e Unioncamere, per confrontare l'andamento dell'economia regolare con quella sommersa e illegale negli ultimi 3 anni. "L'economia regolare - si legge nell'analisi diffusa dall' associazione degli artigiani - ha perso a livello nazionale il 2,4% in termini di valore aggiunto mentre quella illegale e sommersa e' cresciuta del +2,4%. In Abruzzo la situazione rispecchia il quadro nazionale: le imprese artigiane esposte alla concorrenza sleale del sommerso sono 20.987 su 32.299 imprese, di cui 8.351 ad alta esposizione concorrenziale. I comparti di attivita' piu' danneggiati sono costruzioni, installazioni e servizi alla persona". A fare le spese della concorrenza sleale, riferisce ancora Confartigianato Chieti, "sono le imprese 'pulite', soprattutto quelle piccole, che sono oltre il 65% del settore artigiano e, in Provincia di Chieti, equivalgono a 5.968 imprese, su 9.138 del totale delle imprese artigiane attive in Provincia. I comparti piu' a rischio sono sempre le costruzioni, i servizi alla persona, le installazioni e l'edilizia". "Numeri allarmanti - prosegue Confartigianato Chieti - anche per le altre province dell'Abruzzo: a L'Aquila, su 7.273 imprese artigiane, sono 4.980 quelle esposte a concorrenza sleale. Nel Teramano, su 7.627 imprese artigiane, 4.906 sono quelle a rischio e, nel Pescarese, su 8.261 imprese, quelle a rischio concorrenza sleale sono 5.133". "Questi dati sono piu' che allarmanti - commenta Francesco Angelozzi, presidente di Confartigianato Imprese Chieti - da sempre la nostra associazione di categoria e' molto sensibile al tema dell'economia illegale ed e' vicina a tutte le imprese artigiane che lavorano ed assolvono regolarmente ai propri obblighi fiscali. Gia' in passato, proprio per tutelare i nostri associati, abbiamo raccolto in forma anonima denunce riguardo la concorrenza illegale operata da aziende e imprese del sommerso e ci siamo occupati di segnalarle alle autorita' competenti. Confartigianato - conclude Angelozzi - continua a tutelare i propri associati e rimane a loro disposizione di quanti pagano regolarmente le tasse e, con tanti sforzi, continuano a mandare avanti le proprie attivita'".
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