Da una parte c'e' ancora chi scommette sull'editoria televisiva locale, capace di attrarre investimenti, e nel 2013 la somma dei patrimoni netti delle 305 societa' prese in esame e' pari a quasi 695 milioni di euro (contro i quasi 747 milioni nel 2012), con un valore medio di 2,2 mln, (pari a quello del 2012), con ricavi di 9,2 mld di euro, in calo di circa 280 milioni rispetto all'anno precedente (-2,9%), ma dall'altra c'e' un comparto che soffre e che necessita quindi di un provvedimento di complessivo riassetto del sistema che accompagni nel consolidamento le emittenti sostenibili, meritevoli per patrimonializzazione, qualita' dell'informazione, professionalita' dei dipendenti. E' quanto emerge dallo "Studio Economico del Settore Televisivo Privato" giunto alla XXI edizione e presentato oggi nella sede di Confindustria radiotv (CRTV), presidente Rodolfo De Laurentiis, secondo cui la costante immissione di capitali da parte degli editori locali testimonia "tangibilmente" quanto loro credano tuttora nel futuro di questo comparto, nonostante le significative perdite sofferte. Il rapporto curato dall'Ufficio Studi e Ricerche Studi di CRTV, pubblicato nell'ambito dell'Osservatorio nazionale delle imprese radiotelevisive private in collaborazione con i sindacati Slc Cgil, FIStel Cisl e UilCom Uil, monitora il settore televisivo privato nella sua componente nazionale e locale, con particolare accento su quest'ultima
Il focus principale e il valore aggiunto, che rende l'indagine un 'unicum', e' il dimensionamento economico del settore delle tv locali attraverso l'analisi dei bilanci depositati presso le Camere di Commercio locali, costituendo per il relativo comparto un imprescindibile riferimento. Dei 9,2 mld di ricavi, 3,5 provengono dalla raccolta pubblicitaria e 5,7 dai servizi pay tv, dal canone Rai e dagli altri ricavi. I ricavi del solo comparto televisivo privato, al netto quindi di quelli della Rai, superano i 6,6 mld di euro e sono suddivisi in ricavi pubblicitari per 2,8 mld e altri ricavi (pay, ecc) per 3,6 mld. I ricavi delle societa' private rappresentano il 71,2% del mercato nazionale (dato invariato rispetto al 2012). Il totale dei ricavi dei gruppi privati e' costituito per il 44% (40% nel 2012) dai ricavi pubblicitari e per 56% (60% nel 2012) dal mercato pay e dagli altri ricavi. A differenza dei broadcaster nazionali, le tv Locali presentano una percentuale di ricavi pubblicitari preponderante rispetto al totale delle risorse.
Visto per operatore, il rapporto di Confindustria radiotv dice che Sky e Mediaset si confermano i principali attori privati con 5,6 mld di euro di ricavi su 6,6 mld realizzati, con quote di mercato rispettivamente pari al 44,2% e 39,1%, e che nel loro insieme costituiscono l'83,3% dell'intero comparto privato. La quota di mercato detenuta dalle tv locali e' pari al 6,2%, in calo rispetto al 2012 (7,1%) e al 2011 (8,3%). Le tv locali rappresentano complessivamente la terza forza dell'intero mercato televisivo italiano, la quarta se si considera anche la Rai. Guardando ala redditivita', il Risultato operativo cumulato di settore (cioe' il risultato della gestione ordinaria "industriale", al netto della gestione straordinaria e fiscale delle imprese analizzate) e' pari a 11,4 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al 2012 (-509,5 mln). Le perdite d'esercizio totali ammontano invece a -226,3 mln, comunque in miglioramento rispetto ai -540,2 mln del 2012. Cio' e' dovuto principalmente al ritorno al segno positivo di Mediaset (+176 mln a fronte di -284 mln nel 2012) e ai dati positivi di Telecom Italia Media (+1,8% contro -262,7 mln nel 2012) e di Rai (+66,3 mln verso -164,7 mln nel 2012) che insieme guidano l'inversione di tendenza del dato complessivo 2013.
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