Il credito di imposta per ristrutturazioni e risparmio energetico ha rappresentato una straordinaria misura anticiclica: nel 2014 ha prodotto 28,5 miliardi di investimenti e 425mila posti di lavoro fra diretti e indotto, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l'inquinamento e le bollette delle famiglie. Questi i risultati di uno studio presentato oggi in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dal Cresme e dal Servizio studi della Camera sugli effetti del credito di imposta e dell'ecobonus. Si tratta di dati di "straordinaria importanza", commenta il presidente della Commissione, Ermete Realacci. Gli stessi incentivi dal 1998 al 2015 hanno interessato oltre 12.5 milioni di interventi e milioni di famiglie. "C'e' consenso in Parlamento sulla necessita' di confermare ed allargare questa misura ad altri soggetti: edilizia sociale, condomini, imprese", prosegue, "e di ampliarla anche ad altri campi, quali il consolidamento antisismico e la bonifica dell'amianto"
"Su questo piu' volte ha confermato il proprio consenso e impegno il ministro delle Infrastrutture Delrio". "La Legge di Stabilita' e' la sede adeguata per queste scelte", prosegue Realacci. "Oltre che per rilanciare la nostra economia investendo su un'edilizia di qualita' che non consumi nuovo territorio ma punti su innovazione, sicurezza e bellezza - conclude Realacci - e' anche una strada per affrontare i problemi posti dai mutamenti climatici in atto, considerando che circa un terzo dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 si devono agli edifici. Estendere e confermare l'ecobonus significa ridurre i consumi energetici, l'inquinamento e le bollette. Con vantaggi sia per le famiglie che per le casse dello Stato. Basti pensare che tra una casa costruita bene e una costruita male passa una bolletta energetica di 1.500-2.000 euro l'anno e che nelle sole scuole i consumi di energia valgono 1.300 milioni l'anno. Investendo in efficienza energetica questa cifra puo' essere ridotta di almeno un terzo"
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