"Alla luce di fatti, l'accordo sottoscritto dalle imprese il 29 maggio 2012 presso il Ministero dello sviluppo Economico non è stato rispettato e con questo viene meno la prospettiva di un progetto di riconversione industriale della Val Sinello in cui abbiamo creduto tutti e che avrebbe rigenerato il sistema occupazionale ed economico messo a dura prova dalla crisi e dalla delocalizzazione della produzione" dichiara il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, che ha partecipato alla manifestazione dello scorso 6 luglio indetta dai sindacati. Da giorni, un presidio permanente dei lavoratori della Silda Invest Spa e della New Trade S.r.l. sosta innanzi all'ingresso dello stabilimento aziendale in attesa che il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha gestito il piano di riconversione industriale, prenda in mano la situazione e verifichi la fase di adempimento degli impegni.
"I lavoratori chiedono di rompere il muro di silenzio degli Uffici ministeriali che hanno seguito la vicenda - continua il presidente Enrico Di Giuseppantonio - Sono perfettame nte d'accordo sul fatto che bisogna ricondurre la vertenza nella sua sede naturale, riaprire il tavolo di confronto ministeriale che ho più volte sollecitato in questi mesi. D'altronde, ricordo che si tratta di una richiesta legittima perché prevista al punto 11 dell'accordo del 29 maggio 2012, in base al quale i piani industriali presentati sarebbero stati oggetto di monitoraggio ministeriale con cadenza trimestrale o su richiesta di una delle Parti" . " Ho chiesto in una nota al dott. Castano, Responsabile della Direzione Unità Gestione Vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico, di convocare con urgenza un incontro alla presenza di tutti gli interlocutori perché credo sia importante chiarire la posizioni dell'azienda madre, la Golden Lady Company S.p.a. sulla questione dei due milioni e mezzo di euro destinati ai lavoratori riassunti - aggiunge il Presidente Di Giuseppantonio - ed accertare le ragioni per le quali la Silda Invest S.p.a. e la New Trade S.r.l., individuate in sede ministeriale come attori ideali per la riconversione industriale dello stabilimento, pur avendo assunto precisi impegni sul riassorbimento delle maestranze per ben 365 unità, non li hanno rispettati. Mi risulta che alcuni lavoratori non percepiscono lo stipendio da mesi ed un numero considerevole di unità è stato praticamente licenziato". Infine conclude il Presidente: "Il disagio è evidente per intere famiglie del nostro territorio e non si accettano giustificazioni che rimandino la questione oltre il mese di luglio, altrimenti possiamo amaramente decretare il nostro fallimento nella vertenza ex Golden Lady, un fallimento di cui siamo tutti responsabili".
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